(Aalst, Fiandre, 1405 ca - Valenciennes 1475) poeta e cronista francese. Al servizio di Filippo il Buono e di Carlo il Temerario di Borgogna come diplomatico, consigliere e storico di corte, scrisse, nel gusto dei grands rhétoriqueurs, ballate, rondò, lamenti, elogi, epitaffi e testi poetici vari, assai ammirati dai contemporanei: vi si rivelano una robusta unità stilistica e una sicura padronanza dell’arsenale retorico e allegorico. Notevoli Lo specchio della morte (Miroir de la mort) per il gusto dell’orrido e del macabro, tipico dell’epoca, e I principi (Les princes, 1453), rassegna dei difetti dell’aristocrazia. Nella Cronaca delle cose del tempo (Chronique des choses de ce temps, scritta fra il 1461 e il 1465 e pubblicata postuma negli 8 voll. delle Oeuvres complètes, 1863-66), Ch. si rivela attento e divertito osservatore della sua epoca.