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Anno edizione: 2024
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«Non avrebbe mai potuto vedere un fascio di fiori brillare di luce interiore e palpitare sotto la pressione del significato di cui erano saturi.»
Nel 1953 Aldous Huxley sperimentò gli effetti della mescalina, una droga ben nota agli indiani del Messico. In uno stato di allucinazione, lo scrittore arriva a vedere una nuova essenza delle cose, in un mondo in cui le categorie di spazio e di tempo non predominano più e nel quale tutto ciò che gli accade è scisso da ogni sensazione utilitaristica. La natura dell'uomo e delle cose appare così sotto una luce nuova, arricchita di elementi altrimenti inconoscibili che Huxley riferisce invitando il lettore a liberarsi dai condizionamenti culturali per aprirsi alle infinite frontiere della creatività.
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Bel racconto dell'autore sull'esperienze avute con lsd, spiegate nei dettagli, libro dal quale Jim Morrison si è ispirato per dare il nome alla band, The doors
Due saggi scritti benissimo, qui tutta la cultura umana si riassume nello stesso scopo ovvero quello di discernere la realtà e le sue più diverse manifestazioni (per quanto possibile in 150 pagine). Letteratura, scienza (non quella attuale di questi anni che non a torto si potrebbe ridefinire SCIEmenZA), pittura ecc... danno riferimenti storici e attuali del livello più avanzato di conoscenza umana e Huxley li riporta con acuta intelligenza e umiltà. La mescalina, che sembra essere il soggetto di questi due saggi, diventa invece uno sfondo su cui altri personaggi e ambienti prendono forma nel tentativo di decifrare il Vecchio mondo (quello ordinario in cui l'uomo si muove spinto da bisogni materiali) e il Nuovo mondo (quello delle percezioni soppresse dal Vecchio Mondo, quello mistico, quello visionario, quello dell'aldilà, quello schizofrenico ecc...). La relazione che vi è tra questi due mondi, il come spostarsi tra i due e il come muoversi in essi, il perchè (quando esso vi è) sono alcuni dei tanti punti di riflessione. 4 stelle perchè la postfazione di Grazia e Renato Boeri granon segue logica, i due autori provano a dire cosa vuole intendere l'autore e lo fanno interpretandolo in chiave politica soprattutto, sminuendo il suo lavoro attraverso una dialettica superficiale e banale figlia di un pensiero elementare (o innamorato del Vecchio Mondo).
Non credo sia all'altezza di altri lavori dello stesso autore. Ho iniziato a leggerlo con entusiasmo, ho fatto fatica ad arrivare fino in fondo. Mi aspettavo più sensazioni/emozioni/esperienze rispetto.
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