Il minotauro

In un'abile costruzione narrativa difficile da spiegare senza spoiler, Tammuz comincia confondendo il lettore con una prima parte a più voci dove tutto sembra accadere troppo velocemente, per poi riannodare tutti i fili nella seconda parte del romanzo, dove la focalizzazione sui tre protagonisti maschili dà al lettore tutto ciò che voleva sapere (e anche ciò che non sapeva di volere). È proprio questa seconda parte quella che rimane nella mente del lettore, che a quel punto non riuscirà più a chiudere il libro perché finalmente scoprirà "dall'interno" ciò che prima ha visto solo accadere in superficie.

Un libro bello,bello,bello ! Poco altro mi viene da dire,se non consigliarlo a tutti:un'abilità narrativa straordinaria, una "spy-story" tra virgolette perchè altri non è che una struggente storia d'amore.Un ritmo perfetto, il lettore vien trasportato avanti e indietro nel tempo durante la narrazione,ma in maniera così fluida da essere sorprendente.In questo libro c’è tanto amore: per la musica, per Israele, per i popoli del Mediterraneo, tutti, a cominciare dai palestinesi per i quali l’agente segreto israeliano ha sentimenti struggenti come per un fratello perduto.