L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 1996
Anno edizione: 1985
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Non è certo un romanzo pieno di avventure ma lo stile di Svevo lo rende interessante e profondo, a tratti ironico. Ne consiglio la lettura.
Zeno è un inetto, uno dei tre creati dalla penna di Italo Svevo: un inadatto a vivere che si trova in difficoltà negli schemi sociali che lo circondano. In terapia dal dottor S., causa credersi continuamente malato, non come un ipocondriaco, ma ad un livello ancora più psicologico, gli viene prescritto di raccontare la sua vita, cercando le cause della sua malattia (altrimenti definibile come inettitudine). Racconta di suo padre e di sua madre, del suo rapporto con il fumo, del suo amore per Ada e del suo matrimonio con la sorella di lei, del rivale/amico Guido… Racconta con un filtro psicologico particolare tutto ciò che ha vissuto, dilatando e costringendo il tempo nei suo ritmi personali, modificando gli eventi, giustificandoli. Zeno è un signor personaggio, è fantastico. E Svevo è un artista brillante. Dal momento in cui ho finito il libro ho cercato di immaginare come avrei potuto spiegare ciò che tanto avevo amato. Secondo me non si può, ma ci provo. Per pagine io sono stata Zeno, in tutto e per tutto, con un’immedesimazione perfetta e profonda. Sono stata dietro ai suoi occhi mentre guardava Ada, dentro la sua mente mentre progettava quell’ultima sigaretta e l’ultima dopo. Ho riflettuto insieme a lui, convinta delle giustificazioni (o scuse assurde) che mi stavo dando. Davvero una cosa bellissima: afferrare tutta la complessità di quella persona, tutti i meccanismi quasi folli che si muovono nella sua mente, senza poterseli spiegare, proprio come fossero i propri. Poi sì, certo che la storia è interessante, che ci si chiede come andrà a finire. Certo che gli altri personaggi visti dagli occhi di Zeno sono divertenti, angelici se nelle sue grazie, brutti se non e patetici se nei loro confronti c’è risentimento o voglia di vendetta. Certo che lo stile di Svevo è stato una piacevole scoperta. Ma a me ciò che piaciuto di più ve l’ho detto. Ma il tema di una vita insoddisfatta a me è arrivato con più intensità, una vita vissuta strana, spigolosa, quasi casuale. Ho allungato la lista dei libri da leggere aggiungendo gli altri di Svevo. E consiglio a voi, se non lo avete fatto di leggere questo. Perché dà uno scorcio del novecento dell’ansia. Piacevole e davvero davvero geniale.
Zeno è un inetto, uno dei tre creati dalla penna di Italo Svevo: un inadatto a vivere che si trova in difficoltà negli schemi sociali che lo circondano. In terapia dal dottor S., causa credersi continuamente malato, non come un ipocondriaco, ma ad un livello ancora più psicologico, gli viene prescritto di raccontare la sua vita, cercando le cause della sua malattia (altrimenti definibile come inettitudine). Racconta di suo padre e di sua madre, del suo rapporto con il fumo, del suo amore per Ada e del suo matrimonio con la sorella di lei, del rivale/amico Guido… Racconta con un filtro psicologico particolare tutto ciò che ha vissuto, dilatando e costringendo il tempo nei suo ritmi personali, modificando gli eventi, giustificandoli. Zeno è un signor personaggio, è fantastico. E Svevo è un artista brillante. Dal momento in cui ho finito il libro ho cercato di immaginare come avrei potuto spiegare ciò che tanto avevo amato. Secondo me non si può, ma ci provo. Per pagine io sono stata Zeno, in tutto e per tutto, con un’immedesimazione perfetta e profonda. Sono stata dietro ai suoi occhi mentre guardava Ada, dentro la sua mente mentre progettava quell’ultima sigaretta e l’ultima dopo. Ho riflettuto insieme a lui, convinta delle giustificazioni (o scuse assurde) che mi stavo dando. Davvero una cosa bellissima: afferrare tutta la complessità di quella persona, tutti i meccanismi quasi folli che si muovono nella sua mente, senza poterseli spiegare, proprio come fossero i propri. Poi sì, certo che la storia è interessante, che ci si chiede come andrà a finire. Certo che gli altri personaggi visti dagli occhi di Zeno sono divertenti, angelici se nelle sue grazie, brutti se non e patetici se nei loro confronti c’è risentimento o voglia di vendetta. Certo che lo stile di Svevo è stato una piacevole scoperta. Ma a me ciò che piaciuto di più ve l’ho detto. Ma il tema di una vita insoddisfatta a me è arrivato con più intensità, una vita vissuta strana, spigolosa, quasi casuale. Ho allungato la lista dei libri da leggere aggiungendo gli altri di Svevo. E consiglio a voi, se non lo avete fatto di leggere questo. Perché dà uno scorcio del novecento dell’ansia. Piacevole e davvero davvero geniale.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore