Duma Key

Lasciare la propria vita per stabilirsi in una villa in riva al mare, chi di noi non l'ha desiderato almeno una volta? Questo è il sogno che Edgar trasforma in realtà, una realtà che vive da solo, per lasciarsi alle spalle una vita che ormai non riesce più a gestire. Ritiratosi in un sogno in cui il sole non tramonta solo sul mare, ma anche sulle sue tele, Edgar riscopre un modo di esprimersi che per lungo tempo aveva abbandonato. All'orizzonte tuttavia si allunga un'ombra, una nave che da molti anni aveva lasciato quei luoghi si avvicina alla spiaggia e alla vita di Edgar, portando con sé il suo carico di malvagità e oscurità che l'uomo dovrà affrontare. Scritto da un magistrale Stephen King, Duma Key, è un romanzo che trasporta il lettore sulle calde spiagge della California e all'interno della vita di Edgar; in grado di farci vivere ogni emozione che il protagonista prova, dall'amore alla tristezza, dall'amicizia alla solitudine, dalla solitudine al terrore si tratta senza dubbio di un racconto che non sfigura affatto se paragonato ad altri successi mondiali dello stesso autore, capace di stregare con la sua fluidità e di tenerci incollati alle pagine per sapere chi, o cosa, governa quella nave che minacciosa si avvicina.

È l’ultimo romanzo di Stephen King pubblicato in Italia. Un romanzo di circa 800 pagine interessante, ma fino a un certo punto, infatti il finale mi ha deluso parecchio. King ha scritto veri capolavori e Duma Key non è tra questi. Per capolavori intendo "Stagioni Diverse", "Cujo", "Misery", "Il miglio verde" e altri, ma non Duma Key. Il romanzo parla di un uomo che ha avuto un brutto incidente nel cantiere edile di sua proprietà. Non è morto per puro miracolo, ma la sua vita cambia, abbandona l’edilizia e si da alla pittura. Un horror classico.

Il patto che ora stringo con te è quello dei tribunali dei vecchi film americani: giuro di dire tutta la verità, nient'altro che la verità. E detto questo, posso confessarti che negli ultimi anni mi sono preoccupato molto per la piega che sta pigliando il Nostro da quando (probabilmente) comincia a sentire l'incedere degli anni. Ci siamo accorti con Lisey's story di una virata verso un mondo onirico che in realtà sapeva molto di fantasia pura. Ed essendo la fantasia pura spesso poco condivisibile perchè parte del patrimonio personale, il libro appariva eccessivamente sopra le righe, prendeva poco. Duma Key esordisce così: un episodio reale, molta kinghiana descrizione dei diversi personaggi (e qui sta il bellissimo) e qualche elemento fantastico molto blandamente diluito. Ad un tratto però ti accorgi di perdere la presa sulla trama. L'elemento surreale torna, magari non così personalizzato come in Lisey ma è godibile. Stavolta condivisibile. Non siamo alle vette di Cose Prezione, ma poco non è. E' un buon libro perchè la prosa è la Sua. Ma sinceramente, Vostro Onore, chiediamo il ritorno della prima monarchia del Re.