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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2015
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Oggi volevo presentarvi "Gli anni della leggerezza" di Elisabeth Jane Howard, editrice Fazi. È il primo di una saga in realtà, è la saga dei Cazalet e narra la vicenda di questa famiglia. Siamo nell'estate del '37 e questa famiglia si riunisce nella tenuta di campagna inglese per trascorrere le vacanze. In questa casa vediamo quindi tutte le vicissitudini di questa grande famiglia dove la matriarca è chiamata la duchessa e il patriarca è chiamato il generale; abbiamo un'impostazione di rigida educazione vittoriana e scopriamo gli amori ma anche i tradimenti, le gioie e i dolori. Ci innamoriamo di questi personaggi, diventano nostri amici e ci accompagnano lungo tutto il viaggio di questa estate. Possiamo vedere anche il rapporto con i bambini: sono piccoli, non sono calcolati epure capiscono perfettamente tutto perché abbiamo l'incombere della Seconda Guerra Mondiale. Capiscono che è un periodo difficile, capiscono tutte le difficoltà degli adulti ma non vengono minimamente presi in considerazione. È molto bello perché i personaggi sono reali e ci accompagnano, vogliamo sapere sempre di più su tutti loro; è anche un romanzo autobiografico perché pare che jane Howard sia in realtà ritratta nella figura di Louise, uno dei personaggi principali.
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Una saga che include e racconta 6 nuclei familiari nei quali il rigore, l’amore genitoriale e filiale, il rispetto verso l’altro (fino a raggiungere, quasi, l’annullamento di se stessi), l’esaltazione dell’ego, la passione, il tradimento, l’ipocrisia, l’amore “proibito” e il senso del dovere si intrecciano in una trama lineare, scorrevole, delicata e appassionante, che scandaglia i suoi protagonisti fino ad arrivare nel profondo del loro essere. Consigliato
Dal momento in cui la si conosce, non si può più fare a meno della famiglia dei Cazalet. Nel primo volume della saga si inizia sin da subito a familiarizzare con i membri della famiglia, dai due capostipiti ai loro figli, con le rispettive mogli, e per finire con i nipoti. L’atmosfera è quella della campagna inglese degli anni 30. Nel corso della lettura, più volte avrei voluto essere lì con loro, durante il rito del tè o della cena, tutti insieme accanto al grande tavolo di famiglia. Sono stata letteralmente trasportata tra le vicissitudini familiari e ho trovato molto utile l’albero genealogico che l’autrice ha inserito nel libro, per aiutare il lettore nel memorizzare tutti i nomi dei personaggi principali.
Non posso far altro che definirlo un dipinto in movimento. La scrittrice si sofferma in modo dettagliato sugli animi dei protagonisti, sui loro sentimenti, sui loro flussi di coscienza. Da loro voce non soltanto attraverso dei dialoghi diretti, da voce ai loro corpi, alla loro umanità. Sembra davvero di assistere come spettatore in teatro, ambientato nella campagna inglese della fine degli anni ‘30. Una famiglia come tante, o forse, come poche; sicuramente allargata, con dinamiche interne che creano un legame profondo con tutti i protagonisti, anche i più marginali. La mia prima saga famigliare, ha fatto centro!
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