Nel segno della pecora

Mi piace Murakami, mi piacciono le sue atmosfere oniriche, mi piace il capire poco fino alla fine, mi piace anche questa strana confusione che crea nella mente di chi legge.
I suoi stravaganti personaggi finiscono per diventare compagni di una avventura oltre il limite dell'assurdo, nella quale ci accompagna pagina dopo pagina. C'è un uomo solo, appena lasciato dalla moglie, una ragazza normale, finché non scopre le sue bellissime orecchie, una pecora con una macchia a forma di stella sulla schiena, un amico scomparso, un podere alla fine del mondo, delle montagne lontane e un gregge di pecore che pacificamente bruca di fronte al podere. Troviamo un misterioso "maestro", la cui esistenza pare legata alla pecora con la macchia a forma di stella, un uomo vestito di nero e una ricerca affannosa quanto improbabile. Il tutto condito da birra Sapporo e sigarette Seven Stars.
La solitudine dell'uomo, la futilità del dare un nome a tutto, un gatto chiamato "gatto" finché non verrà ribattezzato sardina, una ragazza senza nome... un'incredibile accozzaglia di elementi e spunti per riflessioni certo meno superficiali di quel che sembri.
Una delle prime opere di Murakami, ancora un po' acerba di certo, ma che già lascia intuire lo scrittore che è.
Non mi ha convinto al 100%, ma decisamente mi ha coinvolta.

Sebbene il titolo non mi attirasse, essendo una fan di Murakami, ho acquistato questo libro e l'ho trovato molto bello nella storia e scorrevole nello stile. Qui l'autore non si dilunga inutilmente, come è capitato in altri suoi testi, per es. L'uccello che girava le viti del mondo, ma va al dunque sempre che così si possa dire di Murakami. Infatti, un dunque non esiste e bisogna cercarselo: ognuno lo legge come vuole e ci trova i significati di cui in quel momento ha bisogno. Un libro che pone domande e non da risposte, come il meglio, almeno per me, della letteratura. Consigliato.

Ho letto tutti i libri di Murakami, e questo è quello che ho più nel cuore.
Il classico stile di Murakami, questo romanzo è il secondo della Trilogia del Ratto (il primo è Vento e flipper e il terzo Dance dance dance). I 3 libri possono essere letti anche singolarmente, ma dopo aver letto Nel segno della pecora non potrete non leggere Dance dance dance per sapere "come va a finire". Per me questo libro non è un capolavoro assoluto, ma ti rimane nel cuore.

Ritengo questo libro come uno tra i più significativi di Murakami, il quale senza girarci troppo attorno ammetto di adorare. Quest'opera incarna tutti gli aspetti che fanno di Murakami uno scrittore tanto amato. Punto di vista in prima persona, personaggi trattati con profondità e leggerezza, sarcasmo sia nei temi che nei dialoghi, il tutto calato nel mondo fantastico e surreale che è il vero marchio di fabbrica dell'autore. Insomma, senza dubbio questo libro ha il pregio di essere senza pretese da un lato ed essenziale dall'altro mostrando così un Murakami senza fronzoli e, forse anche per questo, più potente

forse il più bizzarro di Murakami, me per questo si fa apprezzare e conquista nella sua trama improbabile ma convince. surreale ma logica. bello davvero.

Murakami style