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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2024
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La marchesa d’O è uno straordinario racconto in cui la protagonista sembra incarnare l’ideale dell’eterno femminino, cioè, come dice un dizionario, quel il principio essenziale ed eterno della femminilità che è nell’immaginario collettivo. Giulietta è pura, innocente,semplice, virtuosa ed incantevole ma anche determinata, ingegnosa fino ad arrivare all’audacia, pur di proclamare la sua innocenza. Il ritmo della narrazione è veloce, in certi momenti febbrile e ben rispondente alla conclusione inaspettata ed imprevedibile. Michael Kohlhaas è racconto è concitato, fluente, compatto, che non dà un attimo di tregua al lettore come al protagonista, che, uomo virtuoso e giusto, incappa in un sopruso per il quale non ottiene giustizia e diventa bandito proprio per il suo profondo sentimento di equità. In questo lungo racconto si incontrano parecchi spunti di riflessione come il conflitto tra la l’innocenza e la colpa ma anche tra la legge e la giustizia, tra l’individuo e lo Stato. Problema questo sempre attuale, laddove la classe dominante schiaccia senza scrupoli la classe inferiore, e dove l’interesse dello Stato calpesta l’interesse del singolo cittadino. C’è anche il problema se è eticamente giusta la possibilità di vendetta dell’individuo di fronte al sopruso del più forte ma anche dello Stato in assenza di leggi. Michael Kohlhaas diventa un po’ il paladino di una giustizia universale, non solo quella di un singolo ma anche quella di una comunità, un uomo che combatte sino alla fine per ripristinare la sua dignità e la sua integrità morale. La conclusione ci lascia l’amaro in bocca ma una riflessione in più
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