Nelle terre estreme

Questo libro è una sorta di biografia, o meglio, racchiude (nei limiti del possibile) le tappe percorse dall’intrepido Chris McCandless nel suo viaggio senza fine (e purtroppo.. senza ritorno) alla riscoperta della natura incontaminata. Un interessante e coinvolgente racconto. Una storia vera, che fa riflettere soprattutto sulla condizione di ognuno di noi, uomini “intrappolati” nella nostra piccola esistenza, fatta di consumi e ipocrisia, di sopravvivenza e di abitudine. Chris no! Lui cercava qualcosa di più! Attraverso i suoi libri, la sua cultura, la sua capacità di adattarsi ad ogni situazione è riuscito con coraggio ad esplorare questo mondo che ci ospita, sfidando la sua vita stessa. Sorge spontanea una domanda: ha senso sacrificarsi, rinunciare ai propri agi con l’unico scopo di raggiungere l’essenza dello spirito? È difficile rispondere.. Chris ci ha provato e nonostante la sua tragica fine, è stato, a mio avviso, un raro esempio di avventura e sensibilità. Abile è stato il giornalista Krakauer nel ricercare il maggior numero di informazioni relative a questo strambo ragazzo. Onestamente avrei preferito si dilungasse meno su fatti prettamente autobiografici,verso cui, il lettore, molto probabilmente, nutre poco interesse. Tuttavia consiglio questo libro e soprattutto la visione dell’omonimo film “Into the wild”.

La cronaca vera ma un pò fredda del viaggio attraverso gli U.S. fino in Alaska, del giovane idealista Christopher McCandless, che spinto dalle teorie sociali e dall'esempio del filosofo Thoreau, abbandona i suoi privilegi da middle-class statunitense per recuperare il significato dell'esistenza umana. Storia più intensamente raccontata dalla straordinaria prova di Seann Penn dietro la macchina da presa, accompagnata da una fantastica colonna sonora firmata da Eddie Vebber.