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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2013
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Un romanzo epocale e iperrealistico assolutamente da leggere e che sembra quasi essere un autobiografia. Sfida ogni precedente narrazione sull'argomento, la seconda guerra mondiale, il nazismo, la deportazione degli ebrei tutto visto e interpretato da un punto di vista diverso. la sola nota negativa e quella di contenere un centinaio di nomi e parole tedesche impossibili da ricordare. resta comunque un bellissimo romanzo, che trasmette forti emozioni.
Un libro che mi ha fatto vedere e percepire l'altro lato della medaglia, quello di cui nessuno parla e che fa rabbrividire. L'orrore della guerra raccontato dall'interno, dagli occhi di un cattivo. Ma la domanda viene lecita: cosa avrei fatto io al suo posto? Come mi sarei comportato? La risposta non è semplice da dare, anzi credo impossibile: in fondo, degli essere umani è sempre bene non fidarsi.
Romanzo complesso, molto complesso, ma assai profondo. Difficile districarsi negli intrichi della gerarchia nazista, ma anche nelle lunghe descrizioni l'orrore si mescola al desiderio di conoscere i meccanismi (psicologici e non) dei "signori della guerra". Impressionanti e terribili le descrizioni delle battaglie sul fronte orientale e a Stalingrado, anche se - probabilmente - frutto di fantasia. Narrazione tragicamente, orrendamente, terribilmente iperrealistica. Definirlo semplicemente un “romanzo sull’Olocausto” non è sufficiente: con il suo fluire lento, i continui riferimenti militari, le citazioni colte, e soprattutto con l’anima del lettore che si crepa nel racconto dettagliato dei crimini più tremendi, “Le benevole” costringe a un impegno emozionale difficile da riscontrare nella moderna letteratura.
Recensioni
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