Keyla la rossa - Isaac Bashevis Singer - copertina
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Letteratura: Polonia
Keyla la rossa
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Descrizione


A Keyla la Rossa nessuno resiste: né Yarme - un seducente avanzo di galera -, né il giovane e fervido Bunem - che pure era destinato a diventare rabbino come suo padre -, né l'ambiguo Max. Se questo magnifico libro è rimasto praticamente inedito fino a oggi, è forse perché Singer esitava a mettere sotto gli occhi dei lettori goy il «lato oscuro» di quella via Krochmalna da lui resa un luogo letterariamente mitico. In Keyla la Rossa si parla infatti in modo esplicito di due argomenti tabù: la tratta, a opera di malavitosi ebrei, di ragazze giovanissime, che dagli shtetl dell'Europa orientale venivano mandate a prostituirsi in Sudamerica, e l'ignominia di un ebreo che va a letto sia con donne che con uomini. Alle turbinose vicende dei quattro protagonisti (e dei numerosi, pittoreschi comprimari) fa da sfondo, all'inizio, la vita brulicante, ardente, odorante e maleodorante del ghetto in cui era confinata, in condizioni di estrema miseria, la comunità ebraica di Varsavia, e poi quella, non meno miserabile e caotica, delle strade di New York in cui si ammassavano gli emigrati nei primi decenni del secolo scorso: affreschi possenti, che non a caso molti hanno accostato a quelli ottocenteschi di Dickens e Dostoevskij.

Dettagli

Tascabile
24 ottobre 2019
280 p., Brossura
Yarme and Keyle
9788845934421

Valutazioni e recensioni

  • Fefe
    Tuffo nella storia e nella società passate

    Libro interessante che ti trasporta in un'epoca e una società diverse con tantissimi personaggi diversi. Forse l'aspetto negativo è che l'ambientazione è molto distante da noi e quindi rende più difficile stimolare riflessioni attuali

  • ANTONIO SINTINI

    Raramente mi sono imbattuto in un romanzo ben scritto così avvincente e pieno di colpi di scena. Praticamente mi sono innamorato della protagonista.

  • I.B. Singer è e rimane uno scrittore straordinario, vincitore, con merito, del Premio Nobel nel 1978. Tra il 1976 e il 1977 scrisse questo romanzo e lo pubblicò a puntate, ma solo in ebraico, probabilmente per non irritare con temi scandalosi (per quei tempi) critica e lettori. Di fatto il romanzo delude parecchio rispetto alle aspettative e a quanto dichiarato da Adelphi. Si tratta della storia di una prostituta "irrisolta", nei primi anni del 1900, a Varsavia. Keyla (il nome della protagonista che dà il titolo al romanzo) dopo tre esperienze in bordelli di Varsavia si sposa con Yarme e tenta, una prima volta di redimersi. Poi Yarme incontra un suo vecchio amico e compagno (anche in senso fisico e sessuale) di prigione - Max ed insieme formulano un piano criminale per derubare con falso testamento un vecchio e per trasferirsi poi in Sud America gestendo un traffico di giovani ragazze indirizzate alla prostituzione. Keyla la rossa, violentata da Max (che l'aveva già conosciuta ed apprezzata nel bordello d'esordio della sua carriera), comincia a perdere la testa. Non le è molto chiaro il senso del peccato e la via che intende seguire, vittima dell'alcool e del "richiamo degli abissi". Incontra un rabbino da cui è corsa a confessarsi ed intreccia una storia d'amore con il figlio di questi - Bunem - trasferendosi negli Stati Uniti. Anche qui sarà raggiunta da Max e Yarme, e soprattutto dai suoi fantasmi, senza riuscire ad espiare e a trovare la sua via, in balia dell'ignoranza e della precarietà morale. Una prostituta irrisolta quindi. La prima parte, quella che si svolge a Varsavia è decisamente più interessante, con qualche "momento brechtiano". Poi però, con la seconda parte e la scena spostata a New York, il romanzo frana anche in termini di sostanza. Forse, essendo benevoli, si potrebbe pensare che I.B. Singer abbia voluto trasferire, anche nella narrazione, il disordine mentale di Keyla. Più probabilmente l'autore non si è interessato più che tanto di ciò che aveva scritto (il fatto di aver voluto la traduzione dall'ebraico deporrebbe a sostegno di questa tesi) e che non riteneva all'altezza di altre sue opere.

Conosci l'autore

Foto di Isaac Bashevis Singer

Isaac Bashevis Singer

1903, Leoncin

Isaac Bashevis Singer è stato uno scrittore ebreo-polacco di lingua jiddish, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1978. Di ascendenza rabbinica, trascorse l’infanzia nel quartiere popolare di Varsavia dove il padre aveva il suo «Beth Din» (tribunale religioso ebraico): l’esperienza di questo ambiente osservante e avventuroso, domestico e insieme sacrale (rievocato nel libro di ricordi Alla corte di mio padre, 1966), così come gli studi nel seminario rabbinico di Varsavia, furono determinanti per la sua personalità di scrittore, rivelatasi dopo che, nel 1935, si trasferì a New York. Il suo primo romanzo, Satana a Goray (1935), ritrae la tentazione messianica, ossia il sogno mistico-erotico e perverso di cooperare all’infrazione...

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