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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2013
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Oggi vorrei parlarvi di questo libro: "Maschere per un massacro", Paolo Rumiz, Fetrinelli editore. È la ricostruzione della guerra dei Balcani con i suoi orrori, le sue contraddizioni e i suoi apparenti e incomprensibili complessità. Non è una banale cronistoria ma un'analisi lucida e complessa di tutti quegli errori e quelle atrocità che sono state commesse. Scritto nel 1996, cioè nel pieno del conflitto, è un tentativo di comprendere ciò che va al di là delle semplicistiche e propagandistiche soluzioni date dalle fazioni in causa, cioè quella religiosa ed etnografica, e ci presenta un intreccio complesso di antropologia, sociologia e politica delle popolazioni che hanno vissuto lì in pace per secoli. Ci sono eventi e momenti della storia che segnano profondamente tutti noi e tutte le nostre vite, spartiacque che segnano il prima e il dopo, che separano ciò che eravamo da chi saremo e questo è un monito affinché tali atrocità non si ripetano mai più.
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Rumiz conduce un'analisi interessante degli eventi che hanno interessato la Jugoslavia, offrendo punti di vista diversi da quelli che hanno caratterizzato i nostri paesi in quegli anni. Una lettura che permette di comprendere molto su ciò che sta dietro un conflitto. Consiglio: Sarebbe utile informarsi un po' sugli eventi storici prima di leggere il libro, altrimenti alcuni passaggi potrebbero risultare di difficile comprensione.
Analisi lucida, potente, senza dietrologie. Rumiz ama profondamente quelle terre!
Ciò che fa sentire come smarriti è la chiarezza della denuncia di Rumiz. Non c'è niente di nascosto, non ha dovuto indagare, era tutto alla portata di tutti. Non abbiamo voluto vedere. E' un libro che per questo fa star male, fa pensare, fa temere che la storia si ripeta perché non siamo attenti, non chiediamo perché, accettiamo le verità che ci sono vendute per pigrizia, disinteresse, paura
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