"Prometto di sbagliare" è uno romanzo che da una parte trasporta la classica ironia romantica della coppia che prima sta male e poi ha più o meno un lieto fine, parla della sofferenza in maniera tragica ma anche di una felicità con l'asterisco. Forse il punto focale di "Prometto di sbagliare" è proprio la paura di essere felici, la pura di vincere, come se stessimo una vita intera a combattere per essere sereni e felici e quando per un motivo o per l'altro ne siamo vicini o potremmo riuscirci (dico, concretamente) allora sembra abbiamo paura di fare quel passo che, se lo guardiamo da fuori, diciamo che sarebbe stupido non farlo. Non so se qualcuno ha mai provato qualcosa del genere, io si e mi sono rispecchiato, ma questo non vuole dire assolutamente che "ci piace essere combattivi", credo che sia l'essere umano ad essere non immune a questo meccanismo. Un romanzo molto appassionante da leggere, secondo me, tra le righe, se letto normalmente è un semplice romanzo, se letto con acutezza riesce a darti qualcosa di più (che non so ancora sinceramente se sia un bene o un male).
Il locale è affollato e rumoroso. L'uomo è seduto vicino alla finestra e guarda il cielo grigio, annoiato come ogni lunedì mattina. Improvvisamente si volta e lei è lì, di fronte a lui. Gli occhi carichi di stupore e l'imbarazzo tradito dal tremito delle dita che afferrano la borsa. Sono passati anni dall'ultima volta che l'ha vista, il giorno in cui l'ha lasciata. Senza una spiegazione, senza un perché, se n'è andato spezzandole il cuore. Da allora, lei si è rifatta una vita, e anche lui. Eppure solo ora si rende conto di non avere smesso di amarla neanche per un secondo. Per questo, quando lei cerca di fuggire da lui, troppo sconvolta dalle emozioni che la scuotono, l'uomo decide di fermarla. E nel loro abbraccio, in mezzo ai passanti, prometterle di tentare, agire, cadere, sbagliare di nuovo. Amarla. Davvero e per sempre. Questa sembrerebbe la fine, ma non è che l'inizio della loro storia. Perché ogni loro gesto, ogni lettera che si scrivono, ogni persona che incontrano, ha un universo da raccontare. E l'amore è il filo rosso che lega tutto. Quante volte ci siamo chiesti com'era l'amore da cui siamo nati? Come si è sentito nostro padre la prima volta che ci ha tenuto in braccio? L'emozione più grande è quella di ritrovare quello che si è perso e amarlo di nuovo, come se fosse la prima volta.
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Anno edizione:2015
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Mi allineo alle recensioni degli altri utenti. Faticoso da comprendere, stile di scrittura davvero troppo "libertino", esagerato. Vuole essere un elogio dell'amore puro, profondo e sconfinato, ma finisce per risultare un romanzo senza capo nè coda. Se le prime pagine si leggono per la curiosità di conoscere uno stile così particolare, giunti a metà libro diventa davvero impegnativo continuarne la lettura. Non leggerò altri libri di questo autore.
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Per il mio modo di leggere e di farmi trasportare dalle storie Prometto di sbagliare è troppo. Troppo dolce, troppo poco reale, troppo romantico, troppo lontano dal mio modo di vivere qualsiasi tipo di sentimento ma soprattutto lontano dal modo di raccontarlo ch è in grado di coinvolgermi. Non sono riuscita ad andare oltre, a finire lì dove le parole vogliono portare l'autore, ammesso che ci fosse un luogo da visitare. Non mi rappresenta e soprattutto non incarna nemmeno un desiderio, un sogno, una speranza. Ci sono troppe cose raccontate con poche parole, c'è la pretesa di voler parlare di molto con poco ma facendo questo i messaggi non risultano chiari, ma restano opachi e superficiali. I personaggi (a mio avviso volontariamente) non ci sono, aspirano a rappresentare degli archetipi senza però raggiungerne la forma delineata, rimangono incompiuti. Un inizio promettente affondato dall'incapacità di raccontare una realtà. Ma forse è proprio questo che l'autore voleva, raccontare il modello, la forma e non la sostanza, dare uno stampo da riempire con il lettore. Peccato che lo stampo non sia fatto per un lettore come me.
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