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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2012
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Uno dei romanzi più belli tra quelli che letto di Simenon. Un maestro nel farti vedere le debolezze umane.
Jonas Milk,un libraio della provincia francesce di Berry, ebreo ,russo ,emigrato dalla Russia in Francia ai tempi della Rivoluzione, sposa Gina una ragazza bella molto giovane, e da un passato non molto piacevole. Gina sposa Jonas per avere una certa "tranquillità " e per sfuggire dalle prepotenze della mamma,che la considerava,una poco di buono quasi prossima alla prostituzione. DOPO DUE anni di matrimonio Gina scompare, portando con sé una preziosa collezione di francobolli del marito, i sospetti, per una serie di coincidenze, cadono su Jones. La lettura di questo libro mi ha lasciato una tristezza addosso,che difficilmente riesco a scrollare, un libraio che ha vissuto senza famiglia fin fa piccolo, trapiantato in un paese non suo, che pensa quasi sempre alla sua famiglia d'origine alle sue sorelle, alla madre,al padre,un "diverso", perché non era geloso,accettava la moglie con tutti i suoi difetti,i suoi tradimenti, senza mai ribellarsi,accettando tutto passivamente, pur di avere a fianco una donna,che amava incondizionatamente. La comunità di Berry,subito lo emargina,appena sospetta il suo coinvolgimento nella scomparsa della moglie,forse non era mai stato integrato in questo gruppo, perché ebreo,perché "strano", senza pregiudizi e al di fuori dei canoni della comunità.
E' il terzo romanzo di Simenon che leggo, eccettuati i gialli su Maigret, e mi è piaciuto molto come gli altri. Questo autore ha una grandissima capacità di rendere le atmosfere tristi e malinconiche tipiche della vita di quei personaggi solitari e incompresi, generalmente ai margini della società, con un grande dono per la caratterizzazione. Al centro della trama c'è il tentativo di inclusione in una piccola cerchia sociale, mai del tutto perfezionato anche a causa delle proprie origini straniere, che viene turbato da un fatto apparentemente innocuo che finisce per avere conseguenze drammatiche e distrugge lentamente ma inesorabilmente la vita di un piccolo libraio della provincia francese. La narrazione è profonda, dolce, malinconica e veramente triste: la lettura perfetta per una giornata piovosa di novembre.
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