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Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2010
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Da qualche tempo, Patricia Cornwell ha perso il suo smalto. I primi libri che vedevano come protagonista la dottoressa Kay Scarpetta erano innovativi, freschi, intriganti. Questo libro, invece, così come gli ultimi pubblicati, lascia a desiderare, sia dal punto di vista della trama sia del coinvolgimento del lettore. Che prosegue soltanto per sapere dove si andrà a parare.
una delusione pazzesca... vende un sacco di libri, ma questo non mi è sembrato un granchè...
Sicuramente, tra gli ultimi libri prodotti dalla Cornwell , questo è il migliore o il meno peggio, dipende dai punti di vista. La trama potrebbe essere avvincente se non peccasse alla fine, dei soliti enigmi irrisolti e delle solite spiegazioni insufficienti che ti lasciano con mille domande nella testa, domande a cui il libro non da la delucidazione necessaria e le cui risposte devono scaturire solo da mere supposizioni del lettore. Il peggior difetto, comune per altro a tutti gli ultimi scritti, è la precipitazione affrettata del finale, che non disamina adeguatamente la storia e l’implicazione dei vari personaggi del caso riportato, lasciando questo senso di incompiutezza che porta ad una conclusione quasi sempre deludente per il lettore. Il personaggio di Kay Scarpetta, assume in questo libro, solo un ruolo ‘marginale’ , lasciando il posto principale agli altri comprimari (vedi Lucy, Marino e Benton) e lasciando una via completamente ‘aperta’ ad un seguito che immancabilmente ci perverra’. L’’invecchiamento’ dei personaggi e la loro trasformazione negli anni invece non mi dispiace affatto, per il fatto che ‘realisticamente’ è impossibile non cambiare in base alle esperienze vissute, cosi’ come è impossibile non fermarsi a fare il punto della propria vita e trovarsi ad essere cio’ che non si era mai stato, salvo poi poter persino ritornare al punto d’origine e ricominciare. Per questo mi è piaciuto il personaggio di Marino, al quale tutti noi siamo particolarmente affezionati. Sono certa che non rimarra’ fermo nel suo cinismo e nei suoi propositi, perché già si intravvede un germe di possibile evoluzione futura. In ogni caso, la scrittura è scorrevole e si legge piacevolmente e nonostante le critiche negative, come al solito, leggeremo anche il prossimo. Vero?
Recensioni
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