Il macellaio - Sándor Márai - copertina
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Letteratura: Ungheria
Il macellaio
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Descrizione


«Finora inedito in Italia, "Il macellaio" di Sándor Márai (1928) svela come un uomo senza qualità con istinti sadici si trasforma nel soldato perfetto. Un noir politico che ci fa riflettere» - Robinson

«Resta il merito di Sándor Márai che al debutto affronta di petto un passaggio d'epoca tanto atroce e perturbante» - Franco Marcoaldi, Il Venerdì

Otto, il protagonista di questo racconto che segnò l'esordio letterario di Márai, è un formidabile, agghiacciante esempio di abiezione spontanea, naturale e ragionevole: uccidere animali in un mattatoio o soldati nemici in guerra non fa una grande differenza per lui, anzi corrisponde a una sorta di vocazione. Che si manifesterà in seguito in una forma brutale. Anticipando la Figura di Moosbrugger, il memorabile criminale dell'Uomo senza qualità di Musil, Márai ha saputo concentrare in un personaggio l'incontenibile sommovimento psichico che condusse alla prima guerra mondiale e devastò gli anni successivi. Ma racconta tutto questo con la pacatezza, lo scrupolo e la concisione di un cronista – come qualcosa che appartiene a una nuova, terrificante normalità.

Dettagli

4 aprile 2019
98 p., Brossura
A mészáros
9788845933660

Valutazioni e recensioni

  • alias_Riccio
    PTSD o abiezione innata?

    Otto, il protagonista, sembra vocato, anzi, predestinato (visto la fede protestante) ad uccidere. Fin dal concepimento, la vita di Otto è legata a doppio filo con la morte. Ne sente il richiamo e ne fa una professione. Nulla d'illegale: diventa macellaio. Ma Otto nasce e cresce durante la Belle Époque: ovvero è abile e arruolato per la prima guerra mondiale. E qui inizia ad uccidere uomini come le bestie. Ritorna a casa sconfitto; in una società sovvertita nei propri valori fondamentali che avevano sempre accompagnato il semplice Otto. E ritorna con quello che oggi verrebbe chiamato PTSD, faticando non poco a reinserirsi in società. Quanto segue nella Berlino degli anni venti è solo dovuto al PTSD o questo ha solo innescato una abiezione che Otto si è sempre portato dentro fin dall'infanzia?

  • Rob

    Márai non delude mai

  • sangln
    sublime

    Breve e intenso. La storia di un uomo senza talenti che si trasforma in un ottimo soldato

Conosci l'autore

Foto di Sándor Márai

Sándor Márai

1900, Košice (Ungheria)

Scrittore, poeta e giornalista ungherese. Nato nell’odierna Kosice, in Slovacchia (allora parte dell’Impero austro-ungarico), divenne collaboratore della «Frankfurter Zeitung». Nel 1928 si trasferì a Budapest dove, nel corso del ventennio successivo, pubblicò numerosi romanzi in lingua ungherese (I ribelli, 1930; Le confessioni di un borghese, 1934; Divorzio a Buda, 1935; L’eredità di Eszter, 1939; La recita di Bolzano, 1940; Le braci, 1942) che si soffermano, con prosa musicale, a indagare le pieghe più intime di personaggi che incarnano il malinconico disfacimento della mitteleuropa. Benché premiate dal successo, le sue opere vennero bollate come «realismo borghese» dall’intellighenzia del nuovo regime comunista:...

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