«Mai innamorarsi ad agosto». Bene, dirà qualcuno, qualche altro penserà che tanto agosto non è ancora arrivato. Ma io dico: -«Francesco Marocco». È suo, infatti, il «Mai innamorarsi ad agosto» dell'incipit. È suo il romanzo che porta quel titolo. Penserete che si tratti di un romanzo d'amore, una storia rosa da leggere sotto l'ombrellone. E invece no. Si tratta del romanzo d'esordio -ormai con un lustro di vita- di uno dei più fluidi e garbati scrittori, giovani, che l'Italia possa annoverare. È il racconto di una vittoria in una sconfitta che, purtroppo, riguarda anche me e una generazione, come quella dell'autore e mia, appunto -con Francesco abbiamo condiviso l'esperienza del Dottorato-, che ha avuto l'ardire di credere di poter riuscire a farcela solo con la propria forza, le proprie energie, la propria preparazione. È il racconto di chi in una generazione che si è affacciata al mondo del lavoro a cavallo tra due millenni ha pensato che non servisse appoggiarsi al potente di turno per poter far valere i propri meriti. Salvo poi sbattere la testa contro la realtà e, provando ad adeguarsi a questo nuovo stato di cose, scoprire che proprio non si può far carriera sulle spalle degli altri, che proprio la tua coscienza questo non te lo permette e, allora, se non puoi fare ciò, puoi sempre, in qualche modo, provare a salvare gli altri. Bello il romanzo, riletto tutto d'un fiato, coinvolgente e crudo per certi versi. A dir la verità, non credo che si tratti di un romanzo per tutti, nel senso che se non hai vissuto certe situazioni, queste ti sembreranno di fantasia e ti faranno pensare ad una strumentazione eccessiva della realtà. Io che ci son stata dentro e, per alcune questioni, ancora ci sto, dico che, invece, non c'è alcuna esagerazione ma che tutto è misurato e calibrato con maestria, così come la penna -o la tastiera- a segnar le parole sul foglio. Grazie Francesco! È stato un piacere ritrovarti!
Mai innamorarsi ad agosto
Matteo Marano, detto Bum Bum, è stato un centravanti promettente, ma ha bruciato la sua carriera a soli ventidue anni. A trenta suonati, lo ritroviamo impiegato precario del Ministero dell'Ambiente, a caccia di borse di studio. Sogna un contratto a tempo indeterminato, o almeno il rinnovo dell'ultimo incarico. L'ingegner Boccasini, dirigente senza scrupoli di quel ministero, lo aiuterà, ma a un patto. Bum Bum dovrà arruolarsi nella squadra ministeriale, per far diventare l'ingegnere capocannoniere del torneo. Impresa difficile. Il dirigente è quasi negato per il gioco e Marano è segnato dal dissidio interiore: cedere l'ultima stilla del proprio talento a questo squallido compromesso o abbandonare il sogno del posto fisso? Commedia romantica tra gli inconvenienti, talvolta dolosi, della pubblica amministrazione e gli amori che si nutrono più di divieti che di grandi incontri, "Mai innamorarsi ad agosto" è lo spaccato della caotica società italiana di questi anni tra lavori e affetti che sembrano eternamente transitori. Con una scrittura lieve, divertita, ironica, Francesco Marocco disegna un caleidoscopio di personaggi e relazioni tra burocrazia, politica e sentimenti.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2012
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Maria Italia Insetti 05 dicembre 2017
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