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Domenico Dara unisce il talento dei narratori orali a una scrittura sospesa nel tempo: Malinverno è un romanzo pieno d’incanto sul potere dei libri, delle storie, dell’immaginazione, dell’amore.
«Non siamo quello che abbiamo vissuto: siamo quello che abbiamo pensato, immaginato, sperato, dimenticato.»
Astolfo, protagonista di questo romanzo bellissimo e originale, prende il suo nome da un’ illustre figura della letteratura, come quasi tutti gli abitanti di Timpamara. Bibliotecario e poi custode di cimitero vivrà un’avventura curiosa e rocambolesca, proprio come i personaggi dei suoi libri preferiti. Commovente e dalla scrittura raffinata, leggerete qualcosa di inaspettato.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È un testo che, con toni dolci e introspettivi, racconta la morte parlandoci della vita
Un romanzo che ho amato moltissimo! Una storia magica, raccontata con stile poetico dal sapore antico. Un protagonista, Astolfo Malinverno, al quale è difficile non affezionarsi, bibliotecario e custode del cimitero di Timpamara, fantomatico "paese di carta". Malinconico, sensibile, sognatore, amante dei libri, nelle cui pagine si immerge per sfuggire da una realtà insoddisfacente. All'improvviso, entra nella sua vita una donna misteriosa, che lui chiamerà Emma, come la Bovary di Flaubert, e niente sarà più lo stesso per il solitario Malinverno. Un libro quasi fiabesco, sospeso nel tempo e a tratti irreale, che racconta l'amore per la fantasia, l'immaginazione e i libri. "Che noi non siamo quello che abbiamo vissuto: siamo quello che abbiamo pensato, immaginato, sperato, desiderato, dimenticato. Che l’universo mai saprà ciò che davvero è stata la nostra esistenza silenziosa e clandestina, nessuno mai conoscerà i nostri viaggi segreti, i nostri amori immaginati, le nostre centinaia di vite racchiuse negli infiniti universi di un neurone.” Ma, sono tante le frasi che meritano di essere citate!
Ho letto questo libro su consiglio di una mia zia, la stessa che già all'età di sei anni mi ha fatto scoprire i meravigliosi mondi che si possono trovare all'interno dei libri, perciò ogni suo consiglio tendo sempre a seguirlo e fin ora, non mi sono mai pentita di averlo fatto. Maliverno è uno di quei personaggi (insieme alla Zia Mame) a cui mi ci affeziono ogni pagina di più, un uomo che vive in compagnia della sua claudicatio in un piccolo paese dove i cittadini si nutrono di pagine di libri che spinti dal vento, si salvano dal maceratoio della carta e, talmente affascinati, arrivano a dare i nomi di personaggi letterari ai propri figli. Timpamara è ricco di storie, storie che Maliverno racconta e mescola con i romanzi che legge nella sua biblioteca, fin quando la sua stessa vita non viene travolta da una fotografia di una misteriosa donna, riposta su una lapide senza nome e senza date, della quale se ne innamora. Non vado avanti con il racconto, ma voglio consigliare questo libro: è dolce e amaro allo stesso tempo, divertente e capace di far riflettere, in pagina ci sono citazioni di grandi libri della letteratura e merita di essere letto.
Recensioni
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