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Anno edizione: 2021
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L'ultimo romanzo "americano" di Simenon - che, dopo averlo terminato, si dichiarò lui stesso turbato dalla crudeltà della vicenda.
«La mano è uno dei romanzi di Simenon più oscuri e insieme più appassionanti. Tra violenza troppo a lungo repressa e i cieli blu lavanda del Connecticut» - Daria Galateria, Robinson
Se Donald Dodd ha sposato Isabel anziché, come il suo amico Ray, una di quelle donne che fanno «pensare a un letto», se vive a Brentwood, Connecticut, anziché a New York, è perché ha sempre voluto che le cose, attorno a lui, «fossero solide, ordinate». Isabel è dolce, serena, indulgente, e in diciassette anni non gli ha mai rivolto un rimprovero. Eppure basta uno sguardo a fargli capire che lei intuisce, e non di rado disapprova, le sue azioni – perfino i suoi pensieri. Forse Isabel intuisce anche che gli capita di desiderarle, le donne di quel genere, «al punto da stringere i pugni per la rabbia». E quando, una notte che è ospite da loro, Ray scompare durante una terribile bufera di neve e Donald, che è andato a cercarlo, torna annunciando a lei e a Mona, la moglie dell'amico, di non essere riuscito a trovarlo, le ci vuole poco a intuire che mente, e a scoprire, poi, che in realtà è rimasto tutto il tempo nel fienile, a fumare una sigaretta dopo l'altra: perché era sbronzo, perché è vile – e perché cova un odio purissimo per quelli che al pari di Ray hanno avuto dalla vita ciò che a lui è stato negato. Isabel non dirà niente neanche quando Ray verrà trovato cadavere: si limiterà, ancora una volta, a rivolgere al marito uno di quei suoi sguardi acuminati e pieni di indulgenza. Né gli impedirà, pur non ignorando quanto sia attratto da Mona, di occuparsi, in veste di avvocato, della successione di Ray, e di far visita alla vedova più spesso del necessario. Ma Donald comincerà a non sopportare più quello sguardo che, giorno dopo giorno, lo spia, lo giudica – e quasi lo sbeffeggia.
Un Simenon crudele come non mai. Il solito grande noir che si legge d'un fiato senza interruzioni.
La penna di Simenon è una sorta di risonanza magnetica che entra nelle pieghe più recondite della mente umana, le scansiona, laeseziona, le ruota sul loro asse e le definisce impietosamente. Ne coglie l'essenza e le sfumature, quelle fisiologiche, le border line o decisamente quelle sofferenziali, e non fa differenze né gradazione fra le varie anomalie, angoscianti e terribili,,senza alcuna possibilità di sfuggire, fino alla fatale rassegnazione. Sicuramente il più duro fra i dur.
In questo romanzo , ambientato nell'America degli anni '60, possiamo già intravedere il declino delle relazioni sociali ; i rapporti di coppia impostati su canoni obbligati solo ed esclusivamente dettati dalla ricerca di un certo status ; in certi casi non tanto economico quanto estetico, d'immagine . Se negli anni precedenti era dato per scontato il matrimonio per convenienza organizzato dai genitori , qui sono gli stessi protagonisti a seguire scelte che non hanno nulla a che vedere con l'amore per poi implodere su se stessi anche in maniera feroce.
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