Il mare non bagna Napoli - Anna Maria Ortese - copertina
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Letteratura: Italia
Il mare non bagna Napoli
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Descrizione


"Il mare non bagna Napoli" è - sottolinea Pietro Citati nella prefazione - una straordinaria discesa agli Inferi: nel regno della tenebra e delle ombre, dove appaiono le pallidissime figure dei morti. Di rado un artista moderno ha saputo rendere in modo così intenso la spettralità di tutte le cose, delle colline, del mare, delle case, dei semplici oggetti della vita quotidiana. Anna Maria Ortese attraversa l'Ade posando sulle cose e le figure degli sguardi allucinati e dolcissimi: tremendi a forza di essere dolci; che colgono e uccidono per sempre il brulichio della vita. Nei racconti compresi nella prima parte del libro, questi sguardi penetrano nel cuore dei personaggi: ne rendono la musica e il tempo interiore, come molti anni prima aveva fatto Cechov".

Dettagli

Tascabile
21 maggio 2008
176 p., Brossura
9788845922855

Parola di Librai

Chiara Feltrinelli Librerie LF - Varese

Il mare non bagna napoli

"Il mondo è meglio non vederlo che vederlo così" sentenzia zia Nunzia riferendosi alla piccola Eugenia, bambina affetta da una grave forma di miopia in trepidante attesa del suo primo paio di occhiali, che le consentiranno di vedere il mondo. Un mondo che Immagina meraviglioso ma che non. sarà all'altezza delle sue aspettative Questo è il tema di Un paio di occhiali, il primo dei racconti inseriti nella raccolta Il mare non bagna Napoli scritto da Anna Maria Ortese e pubblicato da Adelphi. Il libro uscì per la prima volta nel '53 e venne considerato dalla critica come un libro contro Napoli, tanto da costare alla sua autrice l'esilio dalla città partenopea. É vero, la Napoli che appare in queste pagine è fin dal titolo lontana dall'immaginario. Eppure questo accade perché Ortese proietta sulla città lacerata quello che è il suo personale senso di smarrimento, di spaesamento. Ed ecco quindi che la Napoli dei bassi, dove non c'è aria, brulicante di questa umanità stracciona coi denti marci in bocca e priva della sua classe di intellettuali, che sembra aver abbandonato gli ideali dell'immediato dopoguerra, altro non è che la manifestazione di uno spaesamento che è fondamentalmente quello dell'autrice. Consiglio la lettura di Il mare in non bagna Napoli a tutti coloro che abbiano il coraggio di guardare il mondo anche quando lo sguardo fa male e abbiano voglia di trovare un'autrice che ha fatto del destino degli esclusi uno dei suoi temi di elezione.

Chiara Feltrinelli Librerie LF - Varese

Valutazioni e recensioni

  • valenrina
    incompreso

    Cosa volesse dirmi esattamente la Ortese non l'ho capito, non ho purtroppo ritrovato un filo logico soprattutto nell'ultimo racconto. Una scrittura sofisticata ma davvero no sense. Ho apprezzato molto il racconto della città involontaria, che mi ha ricordato molto Le ceneri diAngela. Per il resto gli altri racconti non mi hanno particolarmente suggestionato, l'ultimo invece non l'ho proprio capito. Non consiglio questo libro a nessuno

  • Giacomo
    Un affresco

    Un ritratto ferocemente reale di una Napoli ancora ferita dalla Seconda Guerra Mondiale, delle sue contraddizioni e della sua unicità. Ho apprezzato più la prima parte, molto meno la seconda. Un racconto vivido e malinconico, che, per quanto ben scritto, mi ha convinto solo parzialmente.

  • stradivae
    Buon libro

    Devo dire che inizialmente non mi sono sentita coinvolta nella lettura. Ho avuto difficoltà a seguire, ma dato che non volevo abbandonarla ho provato con l'audiolibro. Essendo la mia prima esperienza con questa modalità ho constatato che la mia attenzione visiva è nettamente superiore a quella uditiva, ma l'ascolto non è stato male. Nonostante i momenti di perdita di concentrazione, sono riuscita a godere della scrittura della Ortese. Ho amato la struttura dei racconti per narrare la vita napoletana, è uno di quei libri che ti fa compagnia ma allo stesso tempo ti tiene sveglio a riflettere.

Conosci l'autore

Foto di Anna Maria Ortese

Anna Maria Ortese

1914, Roma

Anna Maria Ortese è stata una scrittrice italiana. Esordì nel 1937 col volume di racconti Angelici dolori, che parvero richiamarsi al "realismo magico" di M. Bontempelli. Ma le opere successive (L’infanta sepolta, 1950; Il mare non bagna Napoli, 1953, premio Viareggio; I giorni del cielo, 1958; Silenzio a Milano, 1958) rivelarono una tempra narrativa aliena dal gioco cerebrale della poetica novecentista: a metà fra il saggio e il racconto, questi libri innestano le invenzioni favolose in squarci documentari di estrema esattezza e lucidità. Polemica morale e fantasia trasfiguratrice s’intrecciano ancora nei romanzi successivi: L’iguana (1965), Poveri e semplici (1967, premio Strega), Il porto di Toledo (1975), Il cappello piumato (1979), e negli...

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