Utile a giovani ed adulti, simpaticamente colloquiale, indicato per tutta la famiglia
Metti via quel cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione
Aldo Cazzullo si rivolge ai figli e a tutti i ragazzi: li invita a non confondere la vita virtuale con quella reale. Ma anche a non bruciarsi davanti ai videogame, a non andare sempre in giro con le cuffiette, a non rinunciare ai libri, al cinema, ai concerti, al teatro; e soprattutto a salvare i rapporti umani con i parenti e i professori, la gioia della conversazione vera e non attraverso le chat e le faccine. I suoi figli, Francesco e Rossana, rispondono spiegando al padre e a tutti gli adulti il rapporto della loro generazione con il telefonino e la rete: che consente di vivere una vita più ricca, di conoscere persone nuove, di mettere lo studente al centro della scuola, di leggere i classici. Ne nasce un dialogo serrato sui rischi e sulle opportunità del nostro tempo: la cattiveria online, gli youtuber e l'elogio dell'ignoranza, i cyberbulli, gli idoli del web, i padroni delle anime da Facebook ad Amazon, l'educazione sentimentale affidata a YouPorn, la distruzione dei posti di lavoro e della cultura tradizionale, i nuovi politici da Trump a Grillo, sino all'uomo artificiale; ma anche le possibilità dei social, i nonni che imparano a usare le chat per parlare coi nipoti, la rivolta contro le dittature, la nascita di una gioventù globale unita dalla rete.
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Autore:
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Anno edizione:2018
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Isabella Ferrario De Giusti 28 aprile 2021
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Giulia Ghezzi 05 ottobre 2018
Mette a confronto due punti di vista differenti: quello dell'autore che corrisponde al punto di vista del padre e quello dei due figli. Due generazioni a confronto che discutono sul cambiamento conseguito allo sviluppo della tecnologia.
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STEFANO MAESTRELLI 18 maggio 2018
Mi sono accostato a questo saggio titubante, temendo che fosse un po’ scontato e retorico, ma decisamente mi sbagliavo. La famiglia Cazzullo (quasi al completo) ha creato un volume che è assolutamente contemporaneo, mai banale e molto scorrevole, gradevole anche nell’impaginazione, ispirata ad una conversazione che si potrebbe svolgere in una classica applicazione di messaggistica. Il giornalista del “Corriere della Sera” ha il grande merito di non impuntarsi sui propri preconcetti relativamente alla rete, così – pur ricoprendo il ruolo del pessimista – in alcuni capitoli riconosce ai propri figli di argomentare delle tesi più convincenti delle sue; viceversa, i ragazzi talvolta ammettono che il padre forse non ha tutti i torti. Questo botta – risposta non risulta però forzato e in conclusione non predomina nessuna delle due posizioni riguardo al mondo degli smartphone e del web, che tanto offre e tanto “prende” – spesso sfruttando l’inconsapevolezza dei suoi miliardi di utenti – bensì resta per ciascun lettore la possibilità di costruirsi una propria personalissima opinione in merito. Quel che è certo è che una lettura così arricchisce e al contempo diverte, perché è spesso permeata dalla vena ironica dei suoi autori ed è adatta veramente a tutti: la consiglio anche a chi abitualmente legge solo romanzi. Si caratterizza inoltre come saggio sulle dinamiche dell’attuale famiglia media italiana, di cui fanno ormai inesorabilmente parte anche i cellulari.
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