Miele - Ian McEwan - copertina
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Letteratura: Gran Bretagna
Miele
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Descrizione


La prima voce narrante femminile di McEwan dall'epoca di "Espiazione", Serena Frome, è una figlia degli anni Sessanta senza slogan né rivoluzioni, una figlia borghese cresciuta dal padre vescovo entro i confini protetti di una cattedrale, lontana dalle inquietudini politiche e sociali che sferzano la Gran Bretagna dei primi anni Settanta. La sua iniziazione al mondo si compie attraverso un amante maturo, docente di storia e amico personale del ministro dell'Interno, che a Serena insegna ad accostare il giusto vino al giusto cibo e a contemperare la baldanzosa lettura di Solzenicyn con quella approfondita di Churchill, e che, prima di sparire misteriosamente dalla sua vita, le spezza il cuore e le regala un mestiere: un incarico all'MI5. Che cosa possono volere ai piani alti della prestigiosa agenzia d'intelligence britannica da una bionda ragazza di buona famiglia con una mediocre preparazione matematica faticosamente rimediata a Cambridge e una prodigiosa, ancorché superficiale, rapidità di lettura? Farne una pedina nella cosiddetta "guerra fredda culturale": Serena parteciperà all'operazione "Miele", con la quale l'agenzia intende finanziare occultamente scrittori ritenuti affini alla causa dell'Occidente trasformandoli in inconsapevoli agenti della propaganda anticomunista. Il candidato ideale è individuato in Tom Haley, promettente autore di alcuni apprezzati racconti e di qualche articolo critico nei confronti del blocco sovietico.

Dettagli

29 settembre 2015
360 p., Brossura
Sweet tooth
9788806227364

Valutazioni e recensioni

  • AlbertoD

    E' il quindicesimo libro di McEwan che leggo e lo reputo uno dei più riusciti. L’impianto narrativo è simile a quello del ben più noto "Espiazione", vale a dire un io narrante femminile che racconta retrospettivamente la storia di cui è protagonista. Una storia ambientata nell’Inghilterra dei primi anni ‘70, di cui lo scrittore regala un bellissimo ritratto (a mio avviso uno dei punti di forza del libro): un’Inghilterra conservatrice che fatica ad affrontare le conseguenze culturali e sociali dei turbolenti anni ‘60, attanagliata da scioperi, rivendicazioni sindacali e crisi energetica (è stata una novità per me sapere della settimana di tre giorni indetta a seguito di alcuni scioperi dei minatori), impreparata a gestire il sempre più truce conflitto irlandese e nel pieno della morsa del dualismo USA – URSS. Ed è in questo ultimo che si colloca la vicenda, che si sviluppa attorno ad un’operazione messa in piedi dai servizi segreti britannici, sulla falsariga di quella americana (realmente avvenuta questa), nell’ambito della cosiddetta guerra fredda “culturale”, vale a dire la promozione, a suon di cospicui e occulti finanziamenti, di intellettuali ed esponenti della cultura europea reputati vicini alla causa anti-comunista. Ma come al solito McEwan è abile ad uscire dagli schemi del genere letterario e questa è solo all’apparenza una classica storia di spionaggio. In realtà è anche e soprattutto una riflessione sull’autonomia e libertà di pensiero ed, in ultimo, una celebrazione del potere della letteratura, capace di sedurre ed incantare ben più di qualsiasi servizio segreto che tenti di interferirne con i processi creativi ed immaginativi (è bravissimo McEwan a giocare con il lettore nelle pagine finali del libro). La solita prosa elegante e la qualità della scrittura completano il tutto.

  • carlo82
    Deludente

    Noioso e con ritmo narrativo lento in molte parti. Di solito adoro McEwan ma questo romanzo è una bella tacca sotto tutti gli altri suoi che ho letto.

  • Mario Giacomuzzi

    Un nome, una garanzia. Ottimo anche questo romanzo; bellissima prosa, supportata evidentemente anche da una buona traduzione. Il romanzo scorre una pagina via l'altra fino alla sorpresa finale (la cui formula in effetti un po' ricorda Espiazione). Comunque soldii spesi bene,

Conosci l'autore

Foto di Ian McEwan

Ian McEwan

1948, Aldershot

Scrittore e sceneggiatore britannico. Esordisce con due raccolte di novelle, Primo amore, ultimi riti (1975 - pubblicato da Einaudi nel 1979 con la traduzione di Stefania Bertola) e Tra le lenzuola (1978 - edito da Einaudi nel 1982 sempre con la traduzione della Bertola), che ritraggono, in uno stile raffinato e impersonale, situazioni quotidiane, dominate tuttavia dall’ossessione per il sesso e segnate dalla morte. Sesso, perversione e morte sono temi trattati anche nei primi romanzi, Il giardino di cemento (1978, portato sul grande schermo nel 1993 dal regista Andrew Birkin con la nipote Charlotte Gainsbourg e tradotto dalla Bertola per Einaudi nel 1980) e Cortesie per gli ospiti (The Comfort of Strangers 1981 - Eianudi 1983, tradotto in film nel 1991 dal regista Paul Schrader con...

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