All'inizio ero curiosa ma dubbiosa: come poteva una storia per bambini essere considerata anche per adulti? Ascoltando l'audiolibro (ottimamente letto da Martina), ho capito il motivo e finito per condividere questa definizione.
La narrazione inizia leggera, strappando spesso un sorriso, ma si addentra gradualmente in temi più profondi. Quei sorrisi divertiti si trasformano in sorrisi amari, e presto anche in commozione, che diventa sempre più frequente. Ho apprezzato come, nel corso del viaggio della protagonista Milena, non sia solo lei a crescere, ma anche i suoi compagni di viaggio, molti dei quali adulti. Questo è il cuore della storia: se i "cuccioli" imparano dai grandi, i grandi possono riscoprire molto dalla spontaneità e purezza dei più piccoli, ancora privi dei condizionamenti che la vita adulta impone.
Il viaggio di Milena, intrecciato ai ricordi del padre e ai suoi dolci insegnamenti, coinvolge il lettore. Si imparano o si riscoprono lezioni preziose, come: *"Se tutto ciò che ti circonda sono urla, alle volte non puoi far altro che urlare a tua volta, ma sappi che non devi per forza. Tu puoi fermare il ciclo, tu puoi essere la prima voce pacata."* Oppure: *"Tu sei forte, Milena, ma non puoi esserlo sempre."* E ancora: *"Ricordati che una brutta parola colpisce più di cento complimenti."* (Confesso che questa parte mi ha emozionato profondamente).
La storia affronta temi importanti come lutto, amicizia, senso di appartenenza, inquinamento, discriminazione, paura e autopercezione. Lo fa in modo delicato, adatto ai bambini dai 6 anni in su, ma capace di offrire agli adulti riflessioni profonde.
Questo libro è una dolce coccola e una fonte di introspezione. Mi ha ricordato una verità semplice ma preziosa: un finale non è altro che un nuovo inizio visto da un’altra prospettiva.
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