Un libro che fa riflettere profondamente sul modo in cui gli adolescenti vivono e percepiscono il mondo che li circonda. Dovrebbe essere letto anche dai genitori: potrebbe aprire uno spiraglio di dubbio, o forse di consapevolezza, sul proprio ruolo e sul modo in cui si comunicano emozioni e aspettative ai figli.
La neve in fondo al mare
- Scoprire la profondità della tristezza di un figlio, a neanche sedici anni, è come trovare qualcosa in un posto in cui non te lo saresti mai aspettato. In cui proprio non dovrebbe esserci. - Che vuoi dire? - Tipo, non so. Come trovare la neve in fondo al mare.
Matteo Bussola racconta un nodo del nostro tempo: la fragilità adolescenziale. Scrive una storia toccante, piena di grazia, sul tradimento che implica diventare sé stessi. E ci mostra, con onestà e delicatezza, quel che si prova davanti al dolore di un figlio, ma anche la luce dell’essere genitori, che pure nel buio continua a brillare. Perché è difficile accogliere la verità di chi amiamo, soprattutto se lo abbiamo messo al mondo. Ma l’amore porta sempre con sé una rinascita.
Un padre e un figlio, dentro una stanza. L’uno di fronte all’altro, come mai sono stati. Ciascuno lo specchio dell’altro. Loro due, insieme, in un reparto di neuropsichiatria infantile. Ci sono altri genitori, in quel reparto, altri figli. Adolescenti che rifiutano il cibo o che si fanno del male, che vivono l’estenuante fatica di crescere, dentro famiglie incapaci di dare un nome al loro tormento. E madri e padri spaesati, che condividono la stessa ferita, l’intollerabile sensazione di non essere più all’altezza del proprio compito. Con la voce calda, intima, di un padre smarrito, Matteo Bussola fotografa l’istante spaventoso in cui genitori e figli smettono di riconoscersi, e parlarsi diventa impossibile. Attraverso un pugno di personaggi strazianti e bellissimi, ci ricorda che ogni essere umano è un mistero, anche quando siamo noi ad averlo generato.
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Anno edizione:2024
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Monica 19 aprile 2025Realistico 👀
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Irene 10 aprile 2025La neve in fondo al mare di Matteo Bussola
La neve in fondo al mare di Matteo Bussola è un romanzo toccante che esplora la fragilità adolescenziale e le complesse dinamiche tra genitori e figli. Ambientato in un reparto di neuropsichiatria infantile, il libro offre una prospettiva intima sulle difficoltà che le famiglie affrontano quando i loro figli attraversano momenti di crisi. Bussola, con la sua scrittura sensibile e profonda, riesce a dare voce sia al dolore dei giovani pazienti sia alle preoccupazioni e ai sensi di colpa dei genitori. Il titolo stesso, metafora di una tristezza inaspettata e profonda, riflette la scoperta dolorosa di una sofferenza nascosta nei propri figli. Attraverso personaggi autentici e situazioni realistiche, l'autore invita il lettore a riflettere sull'importanza dell'ascolto e dell'empatia nel rapporto genitoriale. Un libro che commuove e stimola una profonda introspezione, consigliato a chiunque voglia comprendere meglio le sfide dell'adolescenza e il ruolo cruciale della famiglia nel sostegno emotivo.
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lefrasipiubelledeilibri 20 febbraio 2025Libro unico
Io non so come si faccia a uscire vivi da un libro di Bussola. Se qualcuno lo sa, prego di spiegarmelo! Sono giorni che l’ho terminato, e non riesco a scriverne perché non mi sento all’altezza. “La neve in fondo al mare” ti squarcia letteralmente l’anima. Essere genitori è un continuo sentirsi inadeguati. Essere figli, lo stesso. Si oscilla tra la paura di non essere abbastanza e il desiderio di essere migliori. Alla base c’è l’amore, e la voglia di non deludersi. Caetano e Tommy, padre e figlio. Si ritrovano faccia a faccia in una clinica, di fronte all'anoressia di Tommy. Sono lì, con i pensieri che affollano le loro menti, il muro di parole mai dette per paura di non essere comprese, le loro paure e tutto ciò che un tempo li univa e che ora li separa. Caetano è un genitore che ama a modo suo, porta con sé un bagaglio di esperienza che cerca inevitabilmente di lasciare a suo figlio. Alla sua età, tutto era diverso, o almeno così gli piace credere. Eppure, desidera entrare nella testa di Tommy, capire cosa pensa, semplicemente per riuscire a uscirne vivi insieme. Tommy è un ragazzo schiacciato dal peso delle aspettative. Sa quello che vuole, ma teme di non essere compreso. E così, tutta la sua frustrazione si riversa sul suo corpo, riducendolo pelle e ossa. Il suo corpo chiede libertà, la sua mente appare rassegnata. Ti strazia un libro così… non tanto per quello che affronta, ma per come lo affronta. Ti strazia perché la voce di Matteo Bussola parla direttamente alla tua anima, è un suo dono non c’è che dire. Ti mostra quanto può essere fragile un figlio, quanto può esserlo un genitore, quanto può essere complicato l’essere umano. Dà voce ai pensieri più reconditi, ti sprona a migliorare, a confrontarsi per non perdersi. Per leggere Bussola ci vuole una sana dose di masochismo, perché sai che non ne uscirai più come prima. La definisco una lettura coraggiosa. ©AnnaR per @lefrasipiubelledeilibri
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