Costruito benissimo, è un libro importante. Davvero importante. Senza retorica né banalizzazioni, convince nel restituire la complessità di una società che spesso imputiamo semplicemente colpevole, senza accorgerci che gli esseri umani non sono semplici, anche quando appaiono caratteri. La forza di Fallada sta in questo. Insegna molto, tratteggiando ritratti, a volte maschere, ma sempre dotate di un lato molto profondo, che ci costringe a porci domande. Da un romanzo, non si può chiedere di meglio.
Ognuno muore solo
Un romanzo sulla resistenza e sulla disperazione.
«Il libro più importante che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo» - Primo Levi
"Ognuno muore solo" (uscito nel 1947) è una rielaborazione letteraria dell'inchiesta della Gestapo che portò alla decapitazione due coniugi berlinesi di mezz'età. Una spietata caccia all'uomo, con tanto di bandierine sulle carte, guidata da investigatori tanto tecnicamente capaci quanto irrazionalmente mossi da un fanatismo assurdamente sproporzionato agli scopi. E probabilmente le ragioni dell'oblio e della riscoperta stanno appunto nel fatto che è un romanzo sulla resistenza. Un romanzo sulla resistenza e sulla disperazione. Contrastante, quindi, con il luogo comune di un Hitler che non conobbe oppositori tra la gente ordinaria, unita nella colpa collettiva. Fallada racconta di poveri eroi. Anna e Otto Quangel, lui caporeparto lei casalinga, come tutti i loro pari soli e addormentati e poco prima ancora abbagliati dal Fiihrer, conoscono un risveglio dopo la notizia della morte del figlio al fronte, e cominciano a riempire alcuni caseggiati della loro Berlino con cartoline vergate in modo incerto di appelli ingenui di ribellione. Lo fanno per comportarsi con decenza fino alla fine, ben sapendo che morranno e sicuri che nel vicino incontreranno più facilmente il delatore. L'autore li illumina, scorgendo in loro una specie di coscienza della nazione, rappresentata dai tanti volti intorno, espressioni di un popolo spaccato in due, chi opprime e chi è sepolto nella sua paura.
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Anno edizione:2010
Ognuno muore solo
Immaginiamo di vivere in un paese guidato da un aspro regime militare che utilizza la paura, la violenza e la coercizione per mantenere l'ordine e il consenso, che discrimina in maniera arbitraria alcune categorie della popolazione e che compie atti quasi disumani. Saremmo in grado di mettere in atto una qualche forma di ribellione per cercare di sovvertire il sistema? Credo che a tutti noi piacerebbe poter rispondere con granitica sicurezza sì, sarei dalla parte dei buoni, ma è davvero così? Saremmo davvero forti abbastanza? In questo romanzo di Hans Fallada "Ognuno muore solo", pubblicato da Sellerio. L'autore ripropone attraverso una rielaborazione letteraria i dati di un'indagine della Gestapo compiuta ai danni di due coniugi tedeschi accusati di aver diffuso materiale di propaganda antinazista, durante il regime. Non c'è spazio per la speranza in questo romanzo, il destino dei nostri protagonisti è segnato fin dall'inizio. Il testo è quasi sconfortante per la sua tristezza e l'ineluttabilità della tragedia che si cela fra le pagine, eppure i giusti fanno quello che è giusto fare. Suggerisco questo testo a chiunque voglia scoprire una pagina non così nota nella storia della Germania nazista.

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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F 11 gennaio 2025Rimarrà
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Rebe 31 dicembre 2024Per ricordare
Ho letto questo libro su suggerimento di un'amica (geniale). E' stato interessante conoscere quella parte di popolazione tedesca che ha provato ad opporsi all'orrore del nazismo. I personaggi ti entrano sotto la pelle e fanno rabbrividire, per la loro umanità alcuni, per la loro viltà altri, per il loro senso pratico altri ancora. Finire il libro ha significato sentirsi con gli occhi più aperti e con un piccolo peso sul cuore, alleviato solo dalla sfortunata tenacia di alcuni personaggi. Da leggere per ricordare.
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Eponine 29 dicembre 2024
L'esaltante percorso di una serie di personaggi ordinari, se non meschini, verso la degradazione umana o l'eroismo, a seconda della strada che decidono di seguire. Un raro capolavoro capace di emozionare, commuovere, indignare, colpire come un pugno nello stomaco, un trionfo di varie umanità (e disumanità), non privo di speranza per un futuro migliore anche in tempi bui come quelli che racconta, che per lungo tempo è inspiegabilmente rimasto nell'oblio, quando invece meriterebbe di essere diffuso in modo capillare.
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