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Anno edizione: 2013
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"Per mano mia" (Einaudi, 2011) è il sesto giallo della fortunata serie di romanzi creata da Maurizio de Giovanni e ambientata nella Napoli degli anni '30. Come suggerisce il titolo completo siamo a ridosso delle festività natalizie, e più precisamente nel 1931, la città si prepara alla prima di "Natale in casa Cupiello" dei fratelli De Filippo. In un appartamento vicino la spiaggia di Mergellina, il mondo povero dei pescatori, vengono ritrovati due "distinti" cadaveri: il miliziano fascista Emanuele Garofalo (trafitto nel letto con oltre 60 coltellate) e sua moglie Costanza (sgozzata con un solo colpo di lama). Vicino al presepe, la statuina di San Giuseppe, patrono dei lavoratori, giace infranta a terra. Solo la figlia piccola si è salvata perché era a scuola, affidata alle cure della severa zia suora. Il delitto del funzionario della Milizia pare ricordare il martirio di San Sebastiano, santo patrono proprio della milizia volontaria nazionale, organo formato da volontari per non sottostare ai rigidi regolamenti dell'esercito. La risoluzione del duplice delitto è una corsa contro il tempo e contro la doppiezza di una città dove l'ordine imposto dal regime fascista cerca di nascondere la povertà tra le casupole dei pescatori e la corruzione tra gli ambienti all'avanguardia dei miliziani. Una corsa verso un magnifico e adrenalinico finale che chiude il cerchio come un ricco piano-sequenza cinematografico. "Per mano mia" è una delle storie più efferate della serie, forse per questa ragione non è stata adattata dalla serie televisiva. Accurate sono le descrizioni dei personaggi, così come dettagliato è il contesto storico. Più di tutto vince la malinconia dell'atmosfera, e la pietas dei protagonisti, il solitario commissario Ricciardi e il brigadiere Maione, questi Don Chisciotte e Sancio Panza dall'anima partenopea...
Una copertina alla Karel Thole di "uraniana memoria"
Quasi come uno “Spin Off” delle serie TV americane, il romanzo si concentra su un altro personaggio, carissimo a Luigi Alfredo e l'atmosfera del Natale dona quel filo di malinconia che è sempre apprezzabile.
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