Dopo aver apprezzato Caffè amaro ecco il secondo capitolo di questa saga siciliana. L'inizio del romanzo è stato un po' complesso ma una volta partiti non ci si ferma, ci si appassiona alla storia. Mi è piaciuta l'idea di narrare le vicende cambiando il punto di vista, dando così voce a tutti i protagonisti delle vicende narrate; cogliendo così più spunti di riflessione. Ancora una volta ha Hornby non mi delude ed ora dovrò leggere il terzo romanzo della serie per chiudere il cerchio.
Piano nobile
Dopo Caffè amaro, il nuovo episodio di una maestosa trilogia siciliana. Simonetta Agnello Hornby sgomitola storie che sono anche episodi della storia di tutto il Paese e dilatano quella capacità di allacciare la visione d'insieme e la potenza del dettaglio.
«Questo è il nuovo episodio di una maestosa trilogia siciliana. Simonetta Agnello Hornby sgomitola storie che sono anche episodi della storia di tutti il Paese e dilatano quella capacità di allacciare la visione d'insieme e la potenza del dettaglio» - Avvenire
Le famiglie sono famiglie, e chissà ancora per quanto impediranno, nasconderanno, confonderanno.
Palermo, estate 1942. Nel suo letto di morte, il barone Enrico Sorci vede passare davanti agli occhi, come in un lucido delirio, la storia recente della sua famiglia. Vede la devozione della moglie, le figlie Maria Teresa, Anna e Lia, i figli Cola, Ludovico, Filippo e Andrea, ma vede anche i bastardi, e nel contempo il destino di una città che a cavallo del secolo splende di opportunità e nuova ricchezza, con i treni che arrivano carichi di merci. Poco prima di morire il barone ordina che la notizia del suo trapasso non venga annunciata subito e infatti, ignari, i parenti si radunano intorno alla grande tavola della sala da pranzo per un affollatissimo simposio che si tiene fra silenzi, ammicchi, tensioni, battibecchi, antichi veleni, nuove ambizioni. È come se il piano nobile di palazzo Sorci fosse il centro del mondo, del mondo che tramonta – fra i bombardamenti alleati e la fine del fascismo – e del mondo che sta arrivando, carico di speranze ma anche di una nuova e più aggressiva criminalità. Cola, per espressa volontà del padre, siede al posto del capofamiglia. E suo è lo sguardo con cui si aprono le nuove vicende. Dopo di lui prendono la parola tutti i personaggi che più da vicino sono coinvolti con il destino della famiglia. Uno dopo l'altro portano testimonianze, visioni, memorie che si avviluppano, come in una spirale di fatti e di passioni, intorno all'accadere che segna Palermo dal 1942 fino all'aprile del 1955. Offesa dalla guerra e dall'occupazione, la città si apre con sventato entusiasmo a una nuova ricchezza e a nuove alleanze con la politica e la malavita. Nelle pieghe della famiglia Sorci si consumano amori, fughe, passioni, ribellioni, rovine. E tutto fluisce, incessante. Agnello Hornby sgomitola storie che sono anche episodi della storia di tutto il Paese e dilatano quella capacità di allacciare la visione d'insieme e la potenza del dettaglio, che i lettori hanno già imparato a riconoscere in Caffè amaro.
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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BETTA 01 gennaio 2025SAGA FAMILIARE
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Carmen 22 giugno 2024
Bello, dopo un inizio un po’ ‘lento’ mi sono appassionata alle vicende della famiglia Sorci raccontata dal punto di vista dei vari personaggi. Lèggerò sicuramente anche il terzo libro 😊
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Caterina0104 10 marzo 2023atmosfera e storia siciliana
La saga ha avuto inizio nel 2016 - sempre per Feltrinelli - con “Caffè amaro”, e qui siamo nel secondo capitolo che ci riporta in Sicilia, in una Palermo del 1942. E’ in corso la guerra, i nostri soldati pensano che sia persa in partenza e nel mentre, dal suo letto di morte, Enrico Sorci vede passare davanti a sé tutta la sua vita, in un lucido delirio. Ricorda torti subiti e torti arrecati, donne amate e donne rifiutate e tradite per il semplice piacere della carne o usate per pura necessità e volontà propria, e poi la famiglia a cui tanti torti sono stati da lui compiuti. La camera in cui giace, pura espressione della Sicilia e ancor più di Rosaria Lupino Stassi, la moglie sottomessa e docile, scomparsa prima del tempo e fin troppo sottovalutata, e mamma di quattro figli maschi, eppure mai rimpianta. Non l’ha mai amata, eppure proprio ora che torna alla sua mente e il suo “valore è emerso come una statua perfettamente conservata dal fondo del mare, rivelando la sua bellezza”. E’ forse giunta l’ora di chiedere perdono? In un tempo che oscilla tra il 1942 e gli anni Cinquanta del miracolo economico italiano, “Piano nobile” si esprime per mezzo della voce di questa famiglia siciliana composta da personaggi vividi, in un concerto a più voci. Tramite loro osserviamo un mondo che si conclude e un altro che nasce, è per mezzo di loro e delle loro memorie che ricreiamo la loro e la nostra storia, le loro emozioni fatte di passioni, amori, cadute e gelosie, ripicche, vendette, gioie. Un romanzo questo che parte con un ritmo più lento e che piano piano accelera conducendoci tra le vie di un viaggio introspettivo che non delude le aspettative e che appaga non solo gli appassionati della sua prosa quanto anche tutti coloro che desiderano avvicinarvisi, nonché appassionati di storia, di saghe familiari, di legami fatti di sentimenti contrastanti.
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