I prati dopo di noi
Matteo Righetto racconta una storia simbolica sul destino dell'umanità dal forte carattere etico e ambientalista, con personaggi subito vivissimi e con la sua, qui più che mai potente, rappresentazione della natura.
Mentre il collasso climatico e il riscaldamento globale compromettono la vita dell'uomo nelle pianure arroventate, la montagna sembra rappresentare l'ultimo, precario, rifugio. E sulla montagna altoaltesina – carissima all'autore e ai suoi lettori – si trovano Bruno, Johannes e Leni. Bruno è un ragazzo gigantesco ma paradossalmente attratto dalle cose piccole, in primis gli insetti. In paese viene considerato uno sciocco, ma è capace di comprendere cose che ai più non è dato vedere né sentire col cuore. «Personalmente,» chiarisce l'autore, «ho sempre amato certi personaggi "tonti" o emarginati presenti in molta narrativa scandinava e yiddish e per la stesura di questo romanzo breve ho voluto tratteggiare alcune figure salvifiche di questo tipo.» Il vecchio Johannes, invece, è minuscolo ma arzillo. Rimasto solo nella vita e convinto che il mondo stia finendo a causa dell'avanzata inesorabile dei nuovi barbari, costruisce una bara con l'ultimo abete rosso presente dietro la sua baita, la carica su un carretto e parte per il massiccio dell'Ortles, un monte sacro, sfidando a dama diversi avversari in altrettanti villaggi dove si ferma per passare la notte. Lungo il suo viaggio, tra calura, aridità e squilibrio ambientale che nel corso degli anni hanno sfigurato il volto di quelle terre, incontrerà Leni, una bambina sola e muta che lo accompagna, inconsapevole, verso una sorte comune. Johannes, Leni e Bruno sono naturalmente destinati a incontrarsi, insieme alle ultime api del mondo messe in salvo dal gigante, a ridosso dell'unico nevaio sopravvissuto. Prima di una partita finale a dama.
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Anno edizione:2020
I prati dopo di noi
Stanno arrivando i barbari e con loro il fuoco e l'odore acre del fumo che sale dalle valli del sud e arriva fino a sotto le gole dei monti, stanno arrivando i barbari. Non vi sto parlando di un libro di storia ma di questo avventuroso romanzo di Matteo Righetto, "I prati dopo di noi", edito da Feltrinelli. L'autore ambienta la storia in un passato non troppo lontano che forse ha un futuro, che deve ancora arrivare e affronta il tema dei cambiamenti climatici con grande sensibilità, ma senza dimenticare una trama avvincente e misteriosa che ti tiene incollato fino al finale, davvero sorprendente. Chi sono dunque i barbari e chi sono i giusti che si sacrificano per il futuro del mondo? E voi vi sentite barbari o giusti?

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