La papessa

La storia è un po' romanzata, e alcune date sono state convenientemente spostate (come anche spiegato dall'autrice), ma è comunque un romanzo fluido e interessantissimo su una storia che è ormai diventata una leggenda e che mostra chiaramente il duro lavoro di ricerca storica intrapreso per la sua stesura.

La storia, seppur romanzata, è bellissima, intensa e piena di sentimento, ma sicuramente chi si approccia a questa lettura, lo fa per curiosità, per farsi un'idea se sia vera o inventata l'esistenza di un Papa donna. Dietro a questo romanzo ci sono degli studi molto approfonditi da parte dell'autrice e anche se alcuni eventi sono stati cambiati per poter incastrare alcune situazioni, tutto sembra ricondurre alla reale esistenza di una papessa. Insomma, che lo si creda o no, rimangono nell'attualità segni inconfutabili di questa presenza. Ciò che ho apprezzato maggiormente sono state le note alla fine che spiegano tutti gli eventi e le date cambiate nel romanzo per far filare la storia. Spesso, infatti, autori di romanzi storici danno come reali e scontati fatti e date che in realtà non sono corretti. Quantomeno la Cross dice: vi racconto una storia documentata quanto più possibile, ho modificato questa data o quel personaggio, poi sta a voi crederci o no. Il romanzo è davvero bello e vale la pena leggerlo

un racconto storico romanzato ma di grande impatto,una finestra che si apre in maniera leggera, dalla scrittura fluida e ci da uno squarcio della condizione di vita di una donna dell'800 a.C.;costretta ad essere solo futura sposa e madre Giovanna si confronta coi propri fratelli scoprendo di avere una predilezione per gli studi a lei negati.Le peripezie che dalla bassa Sassonia la porteranno a Roma saranno un susseguirsi di prove che la costringeranno a scegliere tra la sete di sapere e l'amore.La scrittrice insinua nel lettore, attraverso delle ricerche, l'esistenza di una donna Papa che gli storici dell'epoca hanno voluto insabbiare per l'inganno subito;e si domanda quali significati possono assumere allora l'esistenza di poltrone con il buco sul sedile e l'improvvisa decisione di deviare il percorso della via Crucis se non quello di una beffa avuta in antecedenza ad opera di una donna?!