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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2010
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Inizia e prosegue con il tono quieto di chi descrive la vita quasi perfetta di una moglie indiana. Alla crisi del suo matrimonio Mira reagisce con grande equilibrio: è molto sofferente e delusa ma continua a dedicarsi ai familiari più giovani (i suoi figli) e anziani (sua madre e sua nonna, brillanti e divertenti ma comunque bisognose di aiuto). Mira si occupa di tutto senza disperarsi, e continua a cercare soluzioni ai problemi che arrivano. Quando decide di trovarsi un lavoro la storia di Mira si intreccia con quella di Jak e con la sua vita complicata. Con dolcezza inesorabile e con alterne vicende accompagniamo i due protagonisti nella loro ricerca di senso, un percorso di orrore eppure di affetto e, quasi, di ammirazione.
Anita Nair, con grande sensibilità ci regala il bellissimo personaggio di Mira che apparentemente è un concentrato di banalità: sposata con un marito in carriera, 2 figli, un successo inaspettato come autrice di un galateo per mogli aziendali, una casa lilla bellissima. Improvvisamente questo quadro di felicità domestica viene clamorosamente infranto già nelle prime pagine dall’abbandono del marito durante una festa. E qui l’autrice è bravissima a descrivere una situazione in cui quasi tutti si possono immedesimare: pensiamo di avere una vita felice e perfetta e poi il coniuge ti abbandona. Passato lo shock iniziale e il tentativo di nascondere a tutti quanto successo, si inizia a ripensare alla propria esistenza e lentamente e dolorosamente ci si rende conto che l’altro ci aveva mandato segnali di insoddisfazione che non abbiamo colto, che forse qualche colpa c’è l’abbiamo se il rapporto non ha funzionato, che ci si annullati per l’altro etc. Assistiamo poi al tentativo doloroso di ricostruirsi un’esistenza che sembra impossibile senza l’altro. L’altro tema importante del romanzo è il difficile rapporto con i figli che vogliono essere indipendenti ma soffrono molto per i disaccordi tra i genitori. Jak, alla ricerca della verità sull’incidente accaduto a sua figlia, deve affrontare i suoi errori di padre, i suoi egoismi e il senso di colpa per non essere riuscita a proteggerla. Il tutto ambientato in un’India sospesa tra modernità e tradizioni. Bellissimo romanzo anche per lo stile: flash-back dosati bene che non interrompono il flusso del racconto, immedesimazione nei personaggi di cui si leggono i pensieri, l’improvviso passare dalla terza persona alla seconda come se l’autrice e noi lettori potessimo rivolgersi direttamente ai protagonisti e interagire con loro.
Si può dimenticare? Questo non lo dice la scrittrice ma ci dice che si può ricominciare...Storia di una donna e di un uomo che a seguito di eventi traumatici da un giorno all'altro devono ricomiciare tutto da capo. Storia di speranza, inno alla capacità umana di superare l'imprevisto, l'inaspettato, di riuscire a non cadere insieme alla caduta di tutte le certezze e alla perdita degli affetti più profondi.
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