Questa storia mi è piaciuta tantissimo. Come ho detto e scritto più volte, di Elizabeth Lim ho letto, in passato, la serie di ‘Spin the dawn’: non mi aveva colpita particolarmente; carina, ma dimenticabile. Quindi l’approccio a questa storia prequel, ambientata nello stesso universo, è stato piuttosto diffidente. Invece mi ha davvero soddisfatta! Ho avuto quello che mi aspettavo: una lettura fantasy magica, semplice e fiabesca; una di quelle che hanno qualche difetto e un paio di buchetti, ma nulla che non si possa trascurare, perché lo spirito con il quale bisogna leggerle non deve avere troppe pretese. E non sto cercando in modo carino di sminuire questi libri, credetemi. Ciò che intendo è che dalla dilogia di ‘Sei gru cremisi’, retelling de ‘I sei cigni’, non vi dovete aspettare una rivelazione del genere fantastico né un lavoro d’avanguardia, ma piuttosto una lettura da vivere con leggerezza, per concedere a voi stessi di sognare, mentre cavalcate a dorso di drago tra le acque del Mare di Taijin, o mentre vi fate trasportare a bordo di una cesta da sei incantevoli gru. (Ri)confermo ciò che avevo scritto la scorsa volta in merito ai personaggi, soprattutto le mie riserve rispetto alla parte “antagonista”: diciamo che ce ne sono più di uno; quello che dovrebbe essere il principale di loro non mi ha impressionata; altri invece me li porterò nel cuore… (Nazayun, ti si vuole bene). Per quanto riguarda la parte romantica, nell’intera dilogia sono presenti un tentato triangolo amoroso e alcune scene da romanzo rosa, ma si tratta di uno “sfondo” che non opprime la trama fantasy e che in modo molto dolce concede al lettore alcuni momenti per rilassarsi e tirare un sospiro di sollievo. Il finale l’ho trovato perfetto. Non posso dire altro.
