Mostra questa recensione Un racconto a due voci, quella del passato e quella del presente narrativo, che si incalzano a vicenda e competono incessantemente per avere la nostra attenzione. Per il lettore a tratti può essere stancante ma ci si lascia facilmente avvincere dalla forza immaginifica e dalle urgenze della storia che ci trasportano in un mondo che in realtà non è troppo distante dal nostro. La fatica di noi lettori a tenere insieme i piani si contamina con la fatica dei personaggi che si trovano ad affrontare un viaggio obbligato verso una speranza che potrebbe rivelarsi amara come i propri ricordi. L'autore ci permette di avvicinarci al protagonista, di conoscerlo e quasi di sentirne l'odore e attraverso il suo, di percepire l'odore di un'umanità sudata, stremata, stanca e malnutrita. Quando le illusioni crollano resta il corpo con le sue esigenze a ricordarci il sentore recondito dell'umanità.
Un romanzo visionario e attualissimo, che ci fa vivere le estreme conseguenze del cambiamento climatico già in atto e realizza quel «ménage à trois» fra scienza, arte e filosofia.
«Grazie a Bruno Arpaia per avere scritto questo libro. Leggiamolo e chiediamo alla politica di fare le scelte giuste. Non abbiamo trasformato il mondo nel sogno di Lennon, la fratellanza di uomini senza stati, religione, proprietà, che vive in pace condividendo il mondo... Possiamo almeno cercare di lasciare alle generazioni future un mondo dove possano vivere. Il futuro dipende dalle nostre scelte.» - Il Corriere della Sera
Pianure screpolate, argini di fango secco, fiumi aridi, polvere giallastra, case e capannoni abbandonati: in un’Europa prossima ventura, devastata dai mutamenti climatici, decine di migliaia di «migranti ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia, diventata, insieme alle altre nazioni attorno al circolo polare artico, il territorio dal clima più mite e favorevole agli insediamenti umani. Livio Delmastro, anziano professore di neuroscienze, è uno di loro. Ha insegnato a Stanford, ha avuto una magnifica compagna, è diventato padre, ma alla fine è stato costretto a tornare in un’Italia quasi desertificata, sferzata da profondi sconvolgimenti sociali e politici, dalla corruzione, dagli scontri etnici, dalla violenza per le strade. Lì, persi la moglie e il figlio, per sedici anni si è ritrovato solo in un mondo che si sta sfaldando, senza più voglia di vivere, ma anche senza il coraggio di farla finita. Poi, come migliaia di altri, ha pagato guide ed esploratori e ora, tra sete, fame e predoni, cammina in colonna attraverso terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente stravolto e irriconoscibile… Un romanzo visionario e attualissimo, che ci fa vivere le estreme conseguenze del cambiamento climatico già in atto e realizza quel «ménage à trois» fra scienza, arte e filosofia che, come sosteneva Italo Calvino, costituisce la vocazione profonda della migliore letteratura italiana.
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Informazioni:
QUALCOSA LA` FUORI di ARPAIA BRUNO
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Edizione:2
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Anno edizione:2016
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