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Anno edizione: 2020
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«Un saggio in cui l'economista e scrittore offre al lettore una bussola per orientarsi del mondo post-pandemia». - Lucia Capuzzi, l'Avvenire
Nonostante i 40.000 chilometri di filo spinato e muri costruiti negli ultimi anni, il Covid-19 ha oltrepassato confini e barriere con gran velocità. Hanno parlato di «nemico invisibile», di «guerra», nascondendo l'origine del problema e le responsabilità che ne derivano. Spostare l'attenzione, costruire nemici da dare in pasto agli elettori è una delle forme più vecchie e banali, ma ancora efficaci, di manipolazione politica. Può aver funzionato in passato, ma oggi il virus mette tutti spalle al muro. Non siamo in presenza di una guerra e il Covid non è un nemico invisibile inaspettato: da molti anni si parla della minaccia di nuovi virus, conseguenze dirette del collasso climatico e della perdita di biodiversità. Sembra che le vecchie basi scientifiche e filosofiche su cui poggia la nostra modernità non siano più in grado di affrontare le sfide che abbiamo di fronte: l'insostenibilità sociale, ambientale ed ecologica del liberismo. La storia insegna che a volte i grandi mutamenti epocali sono positivi; altre volte portano una maggiore concentrazione della ricchezza e del potere, a una crescita delle disuguaglianze e un peggioramento delle forme della democrazia. Cosa preferiamo per il nostro futuro? Prefazione di don Luigi Ciotti.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
In un sistema economico liberista, basato sulla corsa alle risorse e alla crescita perpetua, la circolarità e la sostenibilità non sono strade adeguatamente percorribili per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Non si difende la biodiversità ma la si riduce a causa dei modelli produttivi industriali, incitando l'accaparramento delle risorse e naturali e dello spazio bioriproduttivo che si concretizza, facendo alcuni esempi, in privatizzazioni, mega progetti, deruralizzazioni, guerre e land grabbing. Una diretta conseguenza è la costante diffusione di nuovi virus, come il Covid. Secondo de Marzo, bisogna cambiare sistema economico, non basare la concezione di ricchezza sul lavoro e capitale ma sulla capacità di rigenerazione del pianeta. Bisogna adottare un’ottica di giustizia ecologica, ovvero fare giustizia alla natura garantendo la sostenibilità ecologica, la possibilità per gli ecosistemi di potersi rigenerare e auto-organizzare in base alla propria resilienza. Un libro interessante, ricco di spunti di riflessioni, da un punto di vista non meramente scientifico ma umano.
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