Ragazza, donna, altro

Cit. Privilegio La percezione del privilegio è sicuramente alla base di questo romanzo corale, in cui le voci femminili e i loro vissuti si intrecciano. Una per una, prendono rispettosamente parola, autodeterminandosi, raccontandosi, scoprendosi, mettendo a nudo parti di se stesse, della propria storia. E tutte le loro voci sono oltremodo necessarie ai fini narrativi - come i pezzi di un puzzle, si compongono per fornire al lettore una visione d’insieme delle loro diverse esperienze. Filo conduttore della narrazione è il r@zZismo, subito a livelli consci e inconsci molto diversi. Perchè a volte, pur di omologarti al sistema in cui vivi, alcune forme di pregiudizio le interiorizzi, entrano a far parte della tua forma mentis, del tuo vissuto. E taaaaack. È un attimo. Perdi di vista chi sei, da dove vieni, quali sono le tue radici. In una parola: la tua identità. Le voci, che si alternano chiare e distinte nonostante il flusso di coscienza, hanno il compito di mettere a nudo e far sentire scomodə chiunque passi ad ascoltarle. Scomodo, come il mio repentino cambio di posizione su questa poltroncina. Scomoda, come la bugia che ci si ripete da decenni - il razzismo non esiste. E allora è arrivato il momento di strapparlo via quel tappeto che nasconde da troppo tempo l’ipocrisia della società inglese - e non solo! - e il miglior modo per farlo è lasciare che le generazioni si confrontino, discutano, imparino a riconoscere i segnali. Bernardine Evaristo, con la sua scrittura, ci riesce benissimo.

Pensavo molto meglio, non mi è piaciuto molto

Questo libro ha uno stile insolito con il quale comunque si prende confidenza facilmente . Racconta la storia di dodici donne con vite molto diverse l'una dall'altra, nessuna di essa è più noiosa o meno interessante, ci si appassiona alla vita di tutte e si empatizza con loro, si coglie così il senso di comunanza fra le donne.