Bellissimo libro dell'ottimo Nori, dove sono raccolte brevi ma ben calibrate sfaccettature che ci raccontano lo spirito russo attraverso i protagonisti della letteratura. Come spesso accade con questo autore, però, l'immagine viene restituita non tanto dagli aspetti più noti del loro lavoro di letterati quanto da "istantanee" prese dalla loro vita e dagli aneddoti raccontati da chi li ha conosciuti. Divertente e molto interessante.
I russi sono matti. Corso sintetico di letteratura russa 1820-1991
Quando per un viaggio organizzato si ritrova nel ruolo insolito di guida tra le strade di San Pietroburgo, Paolo Nori scopre che i turisti sono più interessati a visitare la casa dove nella finzione abitava il protagonista di "Delitto e castigo" che non la sede della polizia dove Dostoevskij fu nella realtà processato. E d'altra parte è per noi più reale Anna Karenina delle sue contemporanee in carne e ossa, perché come diceva Sklovskij: «Quello che c'è scritto in Anna Karenina è più vero di quel che scrivono sui giornali e nelle enciclopedie». Così, dopo quarant'anni di frequentazione, tra libri letti, amati e tradotti, Nori scrive il suo "Corso sintetico di letteratura russa", che di accademico ovviamente non ha nulla. Esilarante e rocambolesco, sbilenco e a suo modo intimo, passa in rassegna le idiosincrasie e il genio dei grandi autori: da Puskin che per primo e forse per caso abbandona l'aristocratico francese per scrivere «nella lingua dei servi della gleba», creando di fatto il romanzo russo, a Erofeev che in piena dissoluzione dell'Urss riempie di bestemmie un capitolo del suo Mosca-Petuski, mettendo però cortesemente in guardia le lettrici; da Tolstoj che in una lettera dice di non poterne più di scrivere «la noiosa, la triviale Anna Karenina» a Dostoevskij che si considera «un uomo felice che non ha l'aria contenta»; da Gogol' che dopo ogni (supposto) fiasco fugge all'estero fino a Brodskij che si fa dettare dall'agente del Kgb il motivo della sua stessa richiesta di espatrio. Eppure se anche davvero "I russi sono matti", hanno creato in appena due secoli una delle più grandi letterature mai esistite, capace di cogliere l'umorismo tragico dell'esistenza e di togliere l'"imballaggio" alle parole, restituendo loro tutta la forza poetica perduta nell'uso, di cogliere l'intraducibile byt (diciamo per semplicità: la vita) nel suo farsi, di costruire romanzi pieni, come diceva un detrattore di Puskin, di «scenette insignificanti da vite insignificanti», ma che forse proprio per questo ancora oggi ci sembrano più veri del vero.
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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DieFar 30 dicembre 2024Spiritoso, ma anche illuminante
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Heppy 06 settembre 2024Divertente e coinvolgente
Se c'è una dote che a Paolo Nori non manca, è il sapere come trasmettere ai propri lettori la passione per la letteratura russa. Anche in questo caso centra il bersaglio, riuscendo in un colpo solo ad essere sia commentatore istrionico della vita dei principali scrittori russi a cavallo tra 1800 e 1900, sia ad offrire una panoramica delle tematiche e degli stili usati da alcuni di questi autori. Il tutto poi, senza peccare di superficialità, viene presentato in modo estremamente piacevole e facilmente fruibile anche dai non addetti ai lavori. In una parola: consigliatissimo!
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Loris 31 agosto 2023
Ovviamente, a dispetto del sottotitolo, non si tratta di un manuale di letteratura russa. Non c’è un approccio analitico o cronologico alla materia. Riflessioni e aneddoti si raccolgono intorno a tre temi chiave (il potere, l’amore, la vita quotidiana), che sono declinati tenendo conto dell’indole, della struttura sociale e della Storia del popolo russo. Nori ha uno stile ironico e leggero che però lascia trasparire il grande amore per l’oggetto della sua trattazione. Mescola esperienze personali e biografie di autori famosi e meno, si sofferma su romanzi e racconti prediletti (‘Anime morte’ e ‘Anna Karenina’, per citarne due), lasciando brevi tracce di altri, sufficienti a destare la curiosità del lettore. Forse è meglio aver già frequentato l’universo letterario russo per aver chiari alcuni riferimenti, ma tutto sommato il testo è comunque godibile anche per chi cerca uno sguardo non accademico sulla materia.
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