Un sabato, con gli amici - Andrea Camilleri - copertina
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Letteratura: Italia
Un sabato, con gli amici
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Descrizione

Si veste di blu uno dei romanzi più sorprendenti del padre del commissario più amato d’Italia, Salvo Montalbano, pubblicato per la prima volta nel 2009. Una sperimentazione che ha saputo appassionare lettori e critica e che ritorna in libreria con una Nota inedita di Nicola Lagioia.

«Andrea Camilleri, in questo romanzo così attuale e luccicante, sembra dirci: attraversate questa porta, seguitemi giù per le scale, lì in fondo, non appena si fa buio, c’è qualcosa che riguarda anche voi». - Nicola Lagioia


Un sabato, con gli amici è il romanzo più sorprendente di Camilleri, pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 2009. Non è un giallo. Anche se l'ingombro di un cadavere non manca, con gli interrogativi che pone, in margine a un finto quanto torbido tentativo di ricatto. E neppure difetta, il non giallo, di una forte tensione narrativa: subito inaugurata in copertina da quel segnale d'allarme dato dalla virgola del titolo che rende quanto meno ambigua, se non micidiale, la qualifica di amicizia. Il romanzo è spietato. Per esso, Camilleri ha dismesso gli estri umoristici e i colori del vigatese. Il non riscattabile teatro degli orrori gli ha imposto un italiano asciutto: veloce, affilato e freddo; addirittura raggelante. Volutamente imprecisata è l'ubicazione della storia. La città non ha nome. È astratta da ogni referenza. È solo il luogo della composizione, in un variare di interni borghesi (completati da una garçonnière condivisa), di un susseguirsi di dialoghi come in scene di teatro: con scarne didascalie, che rendono agevole il transito al racconto. Sono sei gli amici: tre uomini e tre donne in carriera. Hanno trascorso insieme gli anni di liceo e università. Formano adesso una comitiva esclusiva, rinsaldata da un lussuriare sostenuto dal cinismo e dall'ipocrisia; oltre che da un convulso ricambio di letti, che disegna un puzzle da ricomporre e continuamente aggiornare. La viziosità ha derive di depravazione, profondamente segnata com'è da infanzie violate o da traumi mai seppelliti. Gli amici si danno un appuntamento settimanale. È la rimpatriata del sabato sera. Per una volta, coinvolgono nel rito un compagno da tempo dato per disperso. L'ospite è scomodo, socialmente diverso. È gay dichiarato e comunista. Non ha soldi. Deve arrangiarsi. E soprattutto detiene fotografie pesantemente compromettenti per un componente del sodalizio. Viene trovato morto. Era caduto accidentalmente, sporgendosi ubriaco dal parapetto del terrazzo, si convenne. Il provvido tonfo aveva liberato la trista brigata, chiusa e refrattaria che, indisturbata, poteva continuare a ravvolgersi su sé stessa. Ma chi aveva dato la spinta, se spinta c'era stata?

Dettagli

3 aprile 2024
192 p., Brossura
9788838946530

Valutazioni e recensioni

  • liliana
    Un romanzo diverso

    E' un romanzo diverso che Camilleri ci regala. Non c'è Montalbano, ma il cadavere non manca. Non si sa dove sia ambientato ma, poco importa, perchè leggendolo ci sentiremo accanto ai protagonisti, saremo seduti accanto a loro sul divano e berremo e fumeremo con loro. Sei amici ex universitari/liceali, amano ritrovarsi di tanto in tanto, ricordando, in quelle serate i tempi andati. Quella che viene raccontata è una di queste. E' una sera di sabato, sembra di sentire le voci ovattate dei protagonisti, il ghiaccio tintinna nei bicchieri di whisky e qualche risata aleggia. Hanno tutti raggiunto una certa posizione sociale, sono belli, istruti, ma traspare una certa insoddisfazione. All'allegra brigata si aggiunge un amico da tempo perso di vista. Risulterà essere una persona scomoda e metterà disagio. Tutti i personaggi hanno subito dei traumi infantili, qualcuno ne è stato testimone, altri invece protagonisti. Nessuno è riuscito a elaborare il fatto, ne ha subito la fascinazione e questo, da adulto ne ha determinato il comportamento. Quella che viene narrata è una ripatriate finita male.

  • Cicciuzzo
    Diverso dal solito

    Un Camilleri diverso, chirurgico che viviseziona i lati oscuri dell’animo umano. Un romanzo agghiacciante, sconvolgente e per questo estremamente catartico.

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Foto di Andrea Camilleri

Andrea Camilleri

1925, Porto Empedocle (Agrigento)

Nato a Porto Empedocle (Agrigento), Andrea Camilleri ha vissuto per anni a Roma.  Dal 1939 al 1943, dopo un periodo in un collegio da cui viene espulso, studia ad Agrigento al Liceo Classico Empedocle dove ottiene la maturità classica senza dover sostenere l’esame a causa dell’imminente sbarco degli alleati in Sicilia. A giugno inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paura".  S’iscrive all’Università (Facoltà di lettere) ma non si laureerà mai. Si iscrive anche al Partito Comunista.Inizia a pubblicare racconti e poesie e vince il Premio...

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