Senso di Luchino Visconti - DVD
Senso di Luchino Visconti - DVD - 2
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Senso
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Descrizione


Nel 1866, alla vigilia della battaglia di Custoza, la contessa Livia Sarpieri, un'ardente patriota, si innamora perdutamente di Franza Mahler, un vile ufficiale austriaco, che finge di amarla ma in realtà mira solo al suo denaro. Per amor suo Livia arriverà a tradire la causa della liberazione nazionale. Quando scoprirà che l'uomo l'ha ingannata la sua vendetta sarà terribile.

Dettagli

1954
DVD
8033109402231

Informazioni aggiuntive

  • Cristaldi Film, 2011
  • CG Entertainment
  • 115 min
  • Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono)
  • Italiano per non udenti
  • Wide Screen

Valutazioni e recensioni

  • Andre95
    Un capolavoro del cinema italiano

    Luchino Visconti con un’estetica che sfiora il lirismo costruisce un’opera incentrata su personaggi caratterizzati. Il regista scava nelle loro profondità mettendo in rapporto uomo e storia in un risultato tra i migliori del cinema italiano di metà Novecento. Allora Valli e Farley Granger mettendo al servizio della lodevole sceneggiatura un talento unico. Questo film è un manuale di storia del cinema.

  • utente_8136
    Nella moderazione la seduzione

    Capolavoro di Visconti con forse la migliore performance della carriera di Granger. La capacità di seduzione del protagonista attraverso una moderata comprensione della classica nobildonna trascurata in cerca di stimoli per la sua vita annoiata è pensata sia nella sceneggiatura, adattamento da una novella, sia nelle specifiche inquadrature, primi piani, sugli sguardi del protagonista. Fotografia da storia del cinema con le iconiche scene girate al chiaro di luna, buon adattamento della sceneggiatura, costumi sartoriali curati da uno dei migliori costumisti della storia, ricostruzione di battaglie ed eventi storici quasi impossibili che solo Visconti con la sue ossessioni estetiche ci ha regalato. Compare con il massimo nelle recensioni in tutti i dizionari del cine

  • Ho sempre voluto approfondire il cinema di Visconti, uno dei grandi del nostro cinema, eppure molto meno amato dei vari De Sica, Fellini, Rosi ( comunque cineasti di grandissimo valore ), forse per il suo piglio aristocratico, forse per la sua visione internazionale delle storie che raccontava ( caratteristica infatti che hanno i migliori del cinema italiano, come Antonioni, Sorrentino, Leone ). Famoso per le sue trasposizioni di classici della letteratura come I Malavoglia, Il Gattopardo, Morte a Venezia, adattò una novella dello scrittore scapigliato Camillo Boito, che avevo già letto e adorato. Con queste premesse, avevo aspettative gigantesche, forse troppo perfino per la sontuosa messa in scena di Visconti. Ogni recensione sostiene che Senso è un capolavoro, e ha ragione, ma non posso negare di essere un filo deluso. L'asciutta struttura della novella viene dilatata, si gonfia di scenografie, eventi, costumi, dialoghi: tutto bellissimo, costruito con meticolosa precisione e sfarzo a manetta. Ho adorato alcune variazioni, come la passeggiata notturna tra i due futuri amanti per una Venezia spettrale e meravigliosa, e il dialogo a tre con la prostituta a Verona, che sancisce la fine di una relazione con una sincerità brutale ; ho odiato altre, come la brevità degli eventi veronesi e l'eliminazione del personaggio, meraviglioso, del soldato austriaco. Mi dispiace per l'interpretazione molto patriottica, per quella voce fuori campo che forse era l'unica cosa della novella che andava davvero tagliata, per una Livia che è più un angelo caduto che una persona insensibile che si innamora di qualcuno ancora più insensibile, ma questi sono solo difetti che chi ha già letto Senso può trovare: chiunque altro troverà un film maestoso, pieno di persone fallite e tragiche, di storia, di eleganza, e invecchiato benissimo per avere 64 anni (!). Da vedere, anche per gli spettatori d'oggi ; solo, se non vi sembrerà abbastanza, potrete rifarvi con un capolavoro letterario da riscoprire.

Conosci l'autore

Foto di Alida Valli

Alida Valli

1921, Pola, Croazia

Nome d'arte di A. Maria Altenburger, attrice italiana. Di famiglia nobile, cresciuta in un ambiente ricco di stimoli culturali, studia al Centro sperimentale di cinematografia a Roma e subito la sua bellezza raffinata e sensualmente malinconica le vale le prime parti al cinema. L'esordio è in I due sergenti (1936) di E. Guazzoni, recita poi in altre tredici pellicole fino alla consacrazione a diva con Piccolo mondo antico (1941) di M. Soldati, dall'omonimo romanzo di A. Fogazzaro, in cui è una perfetta Luisa, la sensibile e straziata madre della sventurata Ombretta destinata ad annegare nel lago. Il suo repertorio recitativo si arricchisce poi di ogni tipo di ruolo anche se è più convincente nel melodramma sentimentale, in particolare nel controverso drammone, allora antisovietico, Noi vivi...

Foto di Farley Granger

Farley Granger

1925, San Jose, California

Propr. F. Earle G., attore statunitense. Interprete incisivo, trova la sua ideale collocazione in film che, soprattutto negli anni '40 e '50, raccontano una gioventù in crisi di valori. Esordisce in Fuoco a Oriente (1943) di L. Milestone. Nel 1949 è in La donna del bandito di N. Ray e l'anno successivo la sua carriera conosce un'impennata: A. Hitchcock esalta la sua recitazione nevrotica e spasmodica affidandogli il ruolo di uno degli assassini in Nodo alla gola (1948) e quello del tennista coinvolto nel gioco omicida di L'altro uomo (1951). Attore di grande sensibilità, ma forse troppo immobilizzato in una tipizzazione sia pur fortunata, si allontana lentamente dalle scene: nel 1954 L. Visconti lo vuole per impersonare il tenente Mahler in Senso, che resta il suo ultimo film importante. Piccole...

Foto di Massimo Girotti

Massimo Girotti

1918, Mogliano, Macerata

Attore italiano. Studente in legge dal fisico atletico (è stato campione di nuoto), grazie alla sua prestanza fisica nel 1939 ottiene una piccola parte in Dora Nelson di M. Soldati. Diventa improvvisamente uno degli attori più amati dal pubblico con La corona di ferro (1941) di A. Blasetti. Dopo aver interpretato un aviatore italiano prigioniero in un campo di concentramento greco nel film di propaganda bellica Un pilota ritorna di R. Rossellini (1942), viene notato da L. Visconti, che gli affida il ruolo di protagonista – insieme a C. Calamai – in Ossessione (1943), in cui la sua fisicità viene sfruttata in chiave tragica (con Visconti tornerà a lavorare nel 1954 in Senso, nei panni del patriota Ussoni). Dopo il successo di In nome della legge (1949) di P. Germi – in cui è un pretore inviato...

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