Mario Rigoni Stern, con il suo stile pulito, essenziale, diretto, descrive la miseria e la tragedia di una delle pagine di storia più drammatiche della nostra storia: la ritirata di Russia, vissuta da lui in prima persona. Libro che dovrebbe essere letto in tutte le scuole. Semplicemente un capolavoro. Altrettanto toccante il Ritorno sul Don, dove l'autore, a distanza di anni, rivive, in una Russia ormai cambiata, il tragico ricordo...commovente il fatto che in quei luoghi siano sempre meno le persone che abbiano avuto esperienza diretta con i tragici fatti della Campagna d Russia: emblematico il fatto che la', il nome della città Nikolajewka, teatro di una delle più sanguinose battaglie, sia del tutto sconosciuto. Bellissimo.
Il sergente nella neve-Ritorno sul Don
La testimonianza storica di un'esperienza unica e devastante.
I ricordi della ritirata di Russia scritti in un lager tedesco dall'alpino Rigoni Stern nell'inverno del 1944, pubblicati da Einaudi nel 1953 sotto il titolo Il sergente nella neve e da allora long-seller per il candore e la forza con cui viene rappresentata la lotta dell'uomo per conservare la propria umanità. Un sogno di pace rivisitato nel 1973, quasi trent'anni dopo, in Ritorno sul Don, un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo, senza rancori e senza voglia di rivalse, come atto d'amore e di riappacificazione con gli uomini e con la storia. Cronologia della vita e delle opere a cura di Giuseppe Mendicino.
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Autore:
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Anno edizione:2022
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Maurizio86 11 febbraio 2025Stupendo, struggente, immenso.
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Sever 11 gennaio 2025Da far leggere nelle scuole
Il diario di un sergente maggiore stanziato in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale. Un resoconto diretto delle condizioni dei soldati al fronte, umano e schietto. Forse più persone dovrebbero leggere libri del genere
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Salvatore 27 dicembre 2024"Dolore e amore, tragedia e speranza, ciò che Stern riesce a comunicare"
Uno dei libri più belli che abbia letto negli ultimi anni. La scrittura di Stern non è semplice da capire poiché priva di elementi culturali dotti, ma perché parla con il cuore in mano come se dovesse raccontarci questa tragedia davanti ad un caffè, Ciò che mi ha colpito maggiormente è il ritorno sul Don che da luogo di catastrofe diventa luogo di famiglia, di amici (fa riferimento a tutti i compagni che lo hanno accompagnato durante le notti gelide e con cui si fermava a sognare la vita di un tempo) e di uguaglianza (durante la guerra Stern incontra dei russi che lo ospitano nelle loro case tradizionali, fatto che permette all'autore di intravedere una luce di speranza anche in un contesto di disperazione), Consiglio veramente a chiunque di prendersi dei giorni per leggere quest'opera eccezionale, poiché il messaggio di speranza che viene trasmesso è ciò che potrebbe salvarci oggi!
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