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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
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Libro vincitore del Premio letterario nazionale per la donna scrittrice 2021 e del Premio Internazionale di letteratura città di Como VIII edizione - Sezione Narrativa Edita
Con Fiore di roccia Ilaria Tuti celebra il coraggio e la resilienza delle donne, la capacità di abnegazione di contadine umili ma forti nel desiderio di pace e pronte a sacrificarsi per aiutare i militari al fronte durante la Prima guerra mondiale. La Storia si è dimenticata delle Portatrici per molto tempo. Questo romanzo le restituisce per ciò che erano e sono: indimenticabili.
«Ilaria Tuti costruisce un romanzo teso in cui nessuna parola è superflua, nessuna descrizione "decorativa": le piaghe sulle spalle martoriate delle ragazze, gli occhi "bui" dei soldati, un pasto misero consumato in silenzio, le lacrime trattenute e le poche risate sono le (bellissime) tessere di un mosaico epico e scarno insieme.» - Corriere della Sera
«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche chi è rimasto nei villaggi, mille metri più in basso. Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle. Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame. Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riempiono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore. Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione. Risaliamo per ore, nella neve che arriva fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. Il nemico, con i suoi cecchini – diavoli bianchi, li chiamano – ci tiene sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre ci arrampichiamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i «fiori di roccia». Ho visto il coraggio di un capitano costretto a prendere le decisioni più difficili. Ho conosciuto l’eroismo di un medico che, senza sosta, fa quel che può per salvare vite. I soldati ci hanno dato un nome, come se fossimo un vero corpo militare: siamo Portatrici, ma ciò che trasportiamo non è soltanto vita. Dall’inferno del fronte alpino noi scendiamo con le gerle svuotate e le mani strette alle barelle che ospitano i feriti da curare, o i morti che noi stesse dovremo seppellire. Ma oggi ho incontrato il nemico. Per la prima volta, ho visto la guerra attraverso gli occhi di un diavolo bianco. E ora so che niente può più essere come prima.»Il libro che vi vorrei consigliare oggi è "Fiore di roccia" di Ilaria Tuti, edito da Longanesi. Le protagoniste di questo romanzo sono le portatrici carniche, giovani donne che durante la Prima Guerra Mondiale trasportavano al fronte armi, viveri, medicinali, munizioni, lettere e tutto ciò a costo di gravi rischi e fatiche. In particolare entriamo nel cuore e nella mente di Agatha che con la sua grandissima determinazione è la forza trainante di tutta la storia ed è a mio avviso anche emblema della forza femminile universale. Ed è proprio lei a dircelo e ce lo dice con queste parole: "ho scelto di essere libera quando tutto intorno a me era morte. Io ho scelto la speranza". Consiglierei questo libro sicuramente a chi ha voglia di riscoprire una pagina nascosta della nostra recente storia, ma anche a chi ama i personaggi e i ruoli forti che restano nel cuore.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo romanzo storico, ambientato durante la Prima guerra mondiale a Timau, un piccolo paese sulle montagne della Carnia, narra la storia di Agata Primus, una delle portatrici che durante la guerra ha aiutato gli alpini arrocato su quelle montagne per difendereil confine dall'esercito austriaco. Fin da subito emerge il carattere, vigoroso forte e combattivo della protagonista, ma anche il suo bisogno di rivincita ed indipendenza. Altra figura importante nel libro è quella del capitano Andrea Colman, che guida le truppe asserragliate tra il Pal Piccolo e il Freikofel. Questi due protagonisti, diversi fra loro, diventano sempre pii uniti e rivolti ad un unico epilogo: impedire l’invasione da parte degli austriaci. Una scrittura scorrevole, accattivante e molto spesso commovente (il finale ti porta alle lacrime dalla commozione). Un libro che racconta un punto di vista diverso della prima guerra mondiale e dei compiti che ogni persona ha avuto in quella guerra. È un libro che secondo me a modo suo porta speranza, che anche nel momento più buio e nel contesto più difficile, la cooperazione, la pace e l'amore possono sempre vincere sull'odio, le diversità e la prevaricazione. ⭐️⭐️⭐️⭐️/5
Un grande romanzo che narra la storia, poco conosciuta, delle donne friulane che al tempo della prima guerra mondiale hanno affrontato la neve, la fame e i colpi dei nemici austriaci per assicurare rifornimenti ai soldati italiani schierati in difesa della linea del fronte. Le chiamano Trägerin: sono le Portatrici carniche, donne motivate da null’altro che sacrificio e abnegazione, curve sotto il peso delle gerle cariche di armi, munizioni e medicinali, che in cambio di poche lire e un pezzo di formaggio percorrono impervi sentieri consapevoli di quanto la loro opera risulti necessaria per la sopravvivenza e la resistenza degli uomini in divisa. Donne orgogliose ma anche fiere del proprio coraggio (“il coraggio è sempre stato il concime di questa terra. A volte, la sola cosa con cui riempire lo stomaco”). È un racconto in cui sembrano prevalere la durezza dei comandi militari, l’adempimento del dovere senza cedimenti, l’asprezza e l’odio per il nemico, ma che in realtà lascia spazio a ben altri sentimenti come la solidarietà, l’amicizia, l’amore. Commuove l’incontro tra i comandanti delle rispettive compagnie per chiedere la resa l’uno dell’altro: una trattativa senza esito, ma condotta con il rispetto che si deve all’avversario. Altri tempi, si direbbe: tempi in cui la scoperta che il sangue è dello stesso colore anche in chi veste una divisa diversa, fa cadere le barricate del cuore e avvicina le persone in un afflato di umanità. Libro intenso e partecipato, ricco di poesia.
bellissimo libro, lo consiglio. non conoscevo la storia delle 'portatrici', ...la forza delle donne..
Recensioni
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