Nuovo capitolo del commissario Ricciardi e del fedele braccio destro Maione, in una Napoli sferzata dal freddo dicembrino e dal "freddo" generato dall'avvicinamento sempre più drammatico all'ingresso in guerra dell'Italia (siamo alla fine del 1939) e dalle assurde leggi razziali; un bel giallo e, come sempre, De Giovanni è bravissimo nel ricreare alla perfezione l'atmosfera del periodo storico.
Soledad. Un dicembre del commissario Ricciardi
1939. L’Italia si prepara a vivere l’ultimo Natale di pace, ma un omicidio squassa il ventre della città.
Quanta solitudine che c’è. In Europa la guerra è cominciata, eppure da noi qualcuno si illude ancora che sia possibile tenerla fuori della porta. E poi sta arrivando la più bella delle feste, quella dove si mangia, si beve, ci si abbraccia, quella in cui ci si scambiano doni con le persone care; non bisogna avere pensieri tristi. La solitudine, però, la solitudine vera, è difficile da scacciare. Puoi essere solo perfino se stai in mezzo alla gente, se hai una famiglia, degli amici. Soprattutto puoi essere solo se decidono che sei diverso, magari perché non sai parlare, o perché ami persone del tuo stesso sesso. O perché, dicono, sei di un’altra razza. Anche Erminia Cascetta era diversa, a modo suo. Aveva troppa voglia di vivere, perciò l’hanno uccisa. In questo tempo che accelera verso l’abisso, spetta al commissario Ricciardi e al brigadiere Maione scoprire chi è stato. La chiave di tutto, però, è sempre la solitudine. Che, a volte nemmeno lo sappiamo, ci siede accanto.
«Potessi parlarti, ti parlerei della solitudine del cuore. E della condanna che hai comminato, senza nessuna pietà, e senza avere idea di quello che stavi facendo. Potessi parlarti, ti direi che alla fine la colpa è tua. Ma non posso parlarti, giusto? No, non posso. Perché sei morta».
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Anno edizione:2023
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Fede87 03 giugno 2025La solitudine del commissario Ricciardi
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Anna 09 gennaio 2025Un gradito ritorno
"Soledad. Un dicembre del commissario Ricciardi" è il quattordicesimo romanzo della serie con protagonista il Commissario di Polizia Luigi Alfredo Ricciardi, scritto da Maurizio De Giovanni. La storia, ambientata a Napoli alla fine del 1939, racconta di un momento particolare della storia italiana in cui si affaccia la possibilità e la paura di entrare in guerra, la necessità di allontanarsi e nascondersi per timore di essere perseguiti come ebrei o parenti di qualcuno di essi. E Ricciardi, come al solito, tra una preoccupazione e l'altra, si trova a indagare sull'omicidio di una donna. In questo libro Ricciardi torna a essere cupo, tormentato, ma anche un uomo dal cuore grande, un'umanità e una capacità di amare enorme. Anche il caso da risolvere torna ad essere centrale nel romanzo e assorbe gran parte dell'attenzione, pur non tralasciando il contesto storico che inevitabilmente non può non essere presente. L'omicidio è interessante, ma anche di non troppa difficile soluzione.
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CRISTIANO 03 gennaio 2025conferma
Maurizio de Giovanni non delude. In questo libro ci porta per mano anche nelle strade di Napoli. Finale non scontato. Da non perdere.
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