Sapevo che avrei letto qualcosa di interessante ma mai mi sarei aspettato una trama del tipo: oggi sono andato al mare faceva caldo allora ho sparato ad un magrebino. 10/10 lo raccomando a tutti
Lo straniero
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Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino Visconti ha tratto nel 1967 l'omonimo film con Marcello Mastroianni. Introduzione di Roberto Saviano.
«Ho letto molte volte Lo straniero, l’ho letto da ragazzino ascoltando Killing an Arab dei Cure, quando ancora Robert Smith non era stato costretto a modificare il titolo in Kissing an Arab. L’ho riletto altre volte nel corso della mia vita e ho avvertito la solitudine del protagonista come la vera carta universale di appartenenza al genere umano. Ma resta sempre la prima sensazione. Il caldo e il sole accecante, la sabbia umida sotto i piedi, la paura mortale di aver sbagliato tutto senza sapere perché e la voce squillante di Robert Smith che accompagna quest’incubo: “I’m alive, I’m dead, I’m the stranger killing an Arab.» - Roberto Saviano
«Il mondo è in guerra quando viene pubblicato “Lo straniero”, e in quest’uomo strano Camus addensa il ritratto del suo tempo. La solitudine come stato di natura, la passività tutta novecentesca degli inetti.» – Livia Iannotta per Maremosso
Pubblicato nel 1942, "Lo straniero" è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto - il processo e la condanna a morte - senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Meursault è un eroe "assurdo", e la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla verità di essere e di sentire.
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Anno edizione:2015
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Formato:Tascabile
Lo straniero
Concedetemi di leggervi il primo rigo di questo romanzo: "Oggi è morta mamma o forse ieri, non so". Con questo incipit Camus ci trascina nel suo romanzo "Lo straniero", edito da Bompiani. Fin dall'inizio ci colpisce l'indifferenza del protagonista che svolge una vita apatica, un lavoro ripetitivo e vive un amore senza troppi sentimenti finché una mattina, dopo un litigio, ammazza un arabo sulla spiaggia. Niente ha fatto presagire cattiveria in lui, semplicemente è successo e anche in prigione, mentre aspetta la sua condanna a morte, continua la sua vita da straniero. Straniero nel mondo, straniero a se stesso, la scrittura di Camus è semplice ed efficace e gli valsa il Premio Nobel per la letteratura nel 1957. Certo non servo io a dirvi quanto è importante leggere questo caposaldo del Novecento, però mi sento di consigliarlo a chi ama la letteratura e lo voglio anche consigliare a chi, guardando una notte carica di segni e di stelle, si è aperto alla meraviglia dell'indifferenza del mondo e si è sentito... straniero.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Luca Corsini 03 novembre 2025Crazy work
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Giorgio 05 ottobre 2025Capolavoro della letteratura
Lo straniero è la confessione di Meursault, un piccolo impiegato franco-algerino. Meursault scrive questa confessione in prigione. Ormai sa della sua condanna a morte. Con questa confessione ricostruisce gli eventi che l’hanno portata alla condanna: la morte della madre, l’omicidio dell’arabo. Ma quali sono i legami tra questi due eventi? Ciò che sfugge sono proprio i legami. Nel resoconto di Meursault tutto è accaduto come dettato dal caso: la morte della madre, la conoscenza di Maria, l’amicizia con Raimondo, la giornata in spiaggia. Meursault appare indifferente agli eventi che possono dare una svolta alla sua esistenza: la morte della madre, l’amore di Maria. Tutto appare arbitrario e indifferente a Meursault. L’opera è divisa in due parti. Nella prima parte Meursault ricostruisce l’arbitrio degli eventi che concatenano la morte della madre e l’assassinio dell’arabo. Nella seconda parte il processo cerca un concatenamento logico tra i due eventi. La pubblica accusa trova il senso logico nell’indifferenza dell’imputato ai due eventi. Meursault, dunque, è condannato a morte per aver ucciso l’arabo senza motivo o per non aver pianto al funerale della madre (senza aver saputo o voluto dare una motivazione per questo suo comportamento)? Meursault è condannato a morte perché indifferente. Capolavoro della letteratura mondiale.
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glo 21 settembre 2025Da leggere
Ottimo stile di scrittura, scorrevole e diretto. Il finale è semplice, ma ti colpisce e resta impresso.
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