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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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Con questo romanzo Ayelet Gundar-Goshen conferma il suo talento, costruendo un dramma avvincente, pieno di suspense e dilemmi etici, che metteranno in discussione la moralità di ogni lettore.
«La voce femminile più esplosiva della nuova generazione di autori israeliani» – il venerdì - la Repubblica
Eitan Green, persona onesta e ottimo medico, ha una vita quasi perfetta: sposato con una bellissima poliziotta, è padre di due ragazzi. I suoi unici problemi sono i turni di lavoro estenuanti e il trasferimento forzato a Beer Sheva, città del Sud di Israele dove la polvere aleggia nell’aria e si insinua in ogni piega. Finché una notte, guidando la sua jeep a tutta velocità nel deserto, colpisce qualcosa. È un uomo, un migrante africano, ormai in fin di vita: Eitan Green fugge la scena. Ma certi errori sono impossibili da eludere, e l’uomo ne ha la prova quando una donna eritrea bussa alla sua porta il giorno successivo, porgendogli il portafogli perso sul luogo dell’incidente e domandando un prezzo per il proprio silenzio. Quello che la vedova della vittima vuole da Eitan non è denaro, ma qualcosa che distruggerà la sua sicura, calma esistenza e lo trascinerà in un mondo di segreti e bugie dalle conseguenze impreviste.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La vita tranquilla di Eitan Green, un medico e della sua famiglia, viene improvvisamente sconvolta da un incidente d'auto in cui perde la vita un migrante africano. Il medico fuggito dalle sue responsabilità viene però rintracciato dalla vedova del migrante, una donna forte e misteriosa che lo ricatterà chiedendo un prezzo inaspettato per il suo silenzio. Da questo momento la vita di Eitan e della sua famiglia cambierà per sempre. Avvincente ricco di suspense e di tematiche etiche e morali.
L’introspezione psicologica è la caratteristica preminente del romanzo, in accordo con le note biografiche dell’autrice. Il focus è su ciò che accade quando l’idea di sé, ancorata a principi etici che si credono inscalfibili, va in crisi per eventi accidentali. La paura di perdere la propria immagine sociale (familiare e lavorativa) si accompagna allo sgomento di scoprire inedite zone d’ombra interiori. Eitan convive con il senso di colpa, sperando di tacitarlo col tempo, ma finisce per essere attratto da chi lo ricatta, proprio perché è la sola persona che ora lo conosce davvero. La moglie, pur col suo talento di indagatrice, di fatto preferisce non vedere i cambiamenti per difendere la sua idea rassicurante di casa e famiglia come rifugio dal mondo esterno, Chi appare più forte è Sirkit, perché la sua morale si è già adattata ai compromessi di chi deve lottare per sopravvivere. Quello che per Eitan è un evento funesto, per lei è un’occasione insperata di cambiamento, la possibilità di un nuovo status sociale. Lo scenario è quello dell’immigrazione clandestina, fenomeno difficile da gestire anche in Israele, Paese ricco e promettente per chi viene dall’Africa.
Ho acquistato il libro con grandi aspettative, attendendomi grandi dilemmi etici. Ammetto di averne letto gran parte con piacere, divorando le pagine. Dopo circa metà, tuttavia, ho iniziato ad avere qualche difficoltà: la caratterizzazione psicologica dei personaggi attraverso episodi della loro vita passata, ha appesantito un pò la lettura, perché poco, a mio avviso, aggiungeva alla trama; tant'è che verso la fine saltavo le parti "amarcorde". Il comportamento dei personaggi finisce con l'essere un pò surreale (mi riferisco soprattutto a Liat, che solo alla fine, finalmente fa quello che avrebbe dovuto fare pagine addietro). Anche la conclusione mi è parsa un pò banale, essendomela prefigurata via via che procedevo nella lettura. Sicuramente una bella scrittura, più lento lo sviluppo della trama.
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