Questo è il primo libro pubblicato da Luigi Ferrari, quindi non avevo idea di cosa stessi per leggere. E questa frase definisce il romanzo, alla fine: continua a farti credere di essere la storia di un investigatore dilettante, anzi no: è la storia di una cospirazione! no, invece: è una storia di fantasmi! ma che dico, è l'innamoramento metafisico tra la musica e l'anima dei compositori russi! Insomma, è tutto questo e allo stesso tempo nessuna delle definizioni si applica fino in fondo. Mi è piaciuto, in fin dei conti, ma penso che sarebbe stato più coinvolgente se si fosse scoperto prima il trucco alla base degli eventi narrati, in modo da definire prima l'investigazione vera e propria, o se al contrario la parte fantastica avesse continuato a diventare sempre più credibile fino alla rivelazione finale. Il fatto che un genere continuasse a susseguirsi a un altro non mi ha fatto appassionare a nessuno di essi: cambiava tutto troppo in fretta! Anche i dialoghi sono artificiosi e rigidi, come se i personaggi li stessero leggendo da libri di decenni fa. Le parti che mi sono piaciute di più sono le descrizioni della musica da parte di Brynmor e il modo in cui lui e Jeanne descrivevano le sensazioni e immagini create dalla musica.
Triade minore
Un esordio sensazionale. L'incantesimo della letteratura si intreccia con la Storia e la grande musica in un mistero indimenticabile
«È mio dovere darle qualche spiegazione in più, signore. Quest'attrezzatura ci è stata consegnata pochi giorni fa da uno studio legale. Abbiamo ragione di credere che fosse in uso a un vostro dipendente, un certo Iwan Pryce, la notte in cui perse la vita sulla M5 tra Gloucester e Bristol, il 28 marzo 1995».
Avverto un morso allo stomaco.
«Presumo che il nome non le sia nuovo» continua il poliziotto. «Anche il ricordo della sciagura le sarà ancora presente, benché sia trascorso molto tempo. Risulta che il signor Pryce, allora ventisettenne, fosse un suo diretto e apprezzato collaboratore. Me lo può confermare?»
Devo deglutire. Poi annuisco due o tre volte.
«Il migliore che abbia avuto, sì. L'ho mandato a morire io» mi accascio in poltrona, sgomento.
Cardiff, maggio 2015: Brynmor Davies, direttore dei programmi musicali di BBC Galles, è un uomo di mezza età e vive in riva all'estuario del Lys con la bella moglie Jeanne. Non ha precedenti penali, ma un solo grande rimorso: vent'anni prima ha mandato un giovane collaboratore, Iwan Pryce, a intervistare una celebre pianista, ormai novantenne, in una casa di riposo nei pressi di Birmingham. La missione si è rivelata fatale, perché sulla via del ritorno Iwan è morto tra le fiamme di uno strano incidente d'auto. Che cosa può volere ora la polizia? Soltanto consegnargli una borsa che appartiene alla BBC e che Brynmor riconosce subito per quella di Iwan. Una borsa che non dovrebbe più esistere: come ha potuto salvarsi? Chi l'ha custodita? Perché è stata riconsegnata proprio a lui, vent'anni dopo? Soprattutto: che cosa contiene? Da qui, con l'aiuto della moglie Jeanne, Brynmor si avventura negli ultimi giorni di vita di Iwan. Da un passato non solo recente ma anche remoto emerge così un mistero che mette in scena due oscuri compositori del primo Novecento, un insolito triangolo amoroso, molta musica di grande fascino e una cospicua eredità, riuniti in un romanzo che ha il passo di un'indagine ma è molto di più: una dichiarazione d'amore per una musica forte e dimenticata; un viaggio nel vivace e complesso panorama culturale della Russia prerivoluzionaria; un omaggio coraggioso all'incantesimo della letteratura, capace di trovare nell'immaginario le soluzioni che la vita quotidiana non prevede.
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Autore:
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Anno edizione:2018
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ShallICompareThee 09 luglio 2023Troppi generi
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GIULIO VOLPI 02 febbraio 2019
Un discreto "giallo" la cui soluzione arriva un po' alla volta e con un piccolo colpo di scena finale. Sicuramente sarà molto apprezzato dai conoscitori di composizione musicale che potranno apprezzare le descrizioni dei brani di Nicolaij Medtner e i rimandi alla musica russa dei primi del '900. Per tutti gli altri (me compreso) resta comunque una storia coinvolgente, che si svolge in parallelo su 2 piani distanti cent'anni, con numerosi richiami alla storia vera del protagonista. Personalmente non ho gradito i contenuti metafisici, che di norma non mi coinvolgono e questo caso non fa eccezione, e lo stile della prosa, mai particolarmente eccitante.
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