Ucraina senza ebrei - Vasilij Grossman - copertina
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Letteratura: Ucraina
Ucraina senza ebrei
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Descrizione

Dall’autore di Stalingrado e di Vita e destino, un’immagine nitida e sconvolgente dello sterminio degli ebrei in Unione Sovietica, a guerra ancora in corso.

«Le milioni di vittime ebraiche che giacciono nella terra ucraina non potranno ritornare in vita, ma Grossman vuole fare in modo che il rumore del loro silenzio continui a farsi sentire.» - Marta Oberto


Quando nel 1943, dopo due anni di occupazione tedesca, Vasilij Grossman entra al seguito dell’Armata Rossa nei territori liberati dell’Ucraina orientale, a colpirlo non sono tanto la distruzione e la sofferenza che la furia nazista si è lasciata alle spalle, ma « la pace e il silenzio della morte » che regnano ovunque. Soprattutto, è il silenzio – « più spaventoso delle lacrime e delle maledizioni ... più spaventoso dei gemiti e dei lamenti laceranti » – di un intero popolo, massacrato con una sistematicità tale che in molte città, in molti villaggi non un solo ebreo è ancora in vita: « Dov’è il popolo ebraico? ... Dove sono i milioni di persone che tre anni fa lavoravano e vivevano su questa terra in pacifica amicizia con gli ucraini?». Ben prima di trovarsi dinanzi all’« inferno di Treblinka » e che i crimini nazisti siano svelati al mondo in tutta la loro efferatezza, Grossman, con l’usuale, sorprendente lucidità, con la sua prosa acuminata e cristallina, non si accontenta di rispondere a questa domanda, ma scandaglia le cause di quello che ai suoi occhi già si delinea come « il crimine più grande mai commesso nella storia ».

Dettagli

9 maggio 2023
64 p., Brossura
9788845937811

Valutazioni e recensioni

  • Mario V
    Ucraina senza ebrei

    Queste pagine contengono il primo tentativo di ragionamento di tipo storico-politico sull'eccidio di milioni di ebrei in Ucraina da parte di Grossmann. Un ragionamento storico-politico che diventa letteratura nel momento stesso in cui l'autore si rende conto che è impossibile farlo: "Non ha senso né è possibile fare l'elenco dei luoghi in cui nell'autunno del 1941 e nell'estate del 1942 gli ebrei sono stati uccisi in massa. Li hanno uccisi ovunque, in ogni città grande o piccola, in ogni shtetl. Si dovrà dire, però, che se in una cittadina c'erano cento ebrei, furono giustiziati tutti e cento: non uno di meno, mai, da nessuna parte; e che se in una città più grande gli ebrei erano cinquantacinquemila, tutti e cinquantacinquemila - non uno di meno - furono giustiziati. Si dovrà dire che le esecuzioni avvenivano sulla base di liste stilate con scrupolo e cura, liste che non hanno risparmiato né i vecchi centenari né i neonati, liste di morte in cui sono finiti tutti gli ebrei ancora in Ucraina all'arrivo dei tedeschi, fino all'ultimo. E si dovrà dire che l'eccidio di un popolo è stato compiuto con un rigore ineccepibile, seguendo istruzioni ferree e articolate che contemplavano anche i casi particolari".

  • Giuliettarube
    Ucraina senza ebrei 74 pagine copertina flessibile Adelphi

    Libro da leggere e rileggere

  • GiuliaCristina
    Una certezza

    È solo il secondo piccolo libro che leggo di Vasilij Grossman e già all'inizio sapevo cosa aspettarmi in quanto a qualità. L'unico, fino ad ora, che è riuscito a farmi vivere il vero orrore della guerra attraverso le sue parole e il suo modo di descrivere momenti ed emozioni in un modo estremamente diretto, senza troppo girarci attorno. Qui troviamo più delle riflessioni e degli interrogativi, sta a noi decidere se si è o meno d'accordo.

Conosci l'autore

Foto di Vasilij Grossman

Vasilij Grossman

1905, Berdicev (Ucraina)

Vasilij Semënovic Grossman è stato un giornalista e scrittore sovietico di origine ebraica.Diventò ingegnere e dopo essere cresciuto a Ginevra e aver studiato a Kiev, all'epoca dei piani quinquennali credette talmente nella costruzione dell' "uomo nuovo" da abbandonare i cantieri minerari del Donbuss, dove lavorava, per mettersi a raccontare l'epopea dell'Unione Sovietica. Fu corrispondente di guerra per il quotidiano dell'esercito "Stella rossa" e seguì il fronte fino alla Germania. In quel periodo cominciò a comporre una grande opera sulla guerra, incentrata sulla Battaglia di Stalingrado, e diede alle stampe "Il popolo è immortale" (1943), esaltazione dei sacrifici sofferti dai popoli dell'Unione Sovietica durante l'invasione tedesca del 1941....

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