L’uomo che scrisse la Bibbia non è un romanzo per tutti, ma è un romanzo che tutti i lettori dovrebbero leggere. Marco Videtta regala al suo pubblico un trattato di linguistica e teoria della traduzione camuffato da romanzo storico e riesce a parlare di temi che difficilmente trovano spazio tra la pagine di un romanzo senza scadere nel didascalico o senza essere lentamente accantonati. La traduzione della Bibbia in inglese è il pretesto per discutere non solo di filosofia e teologia, ma getta sopratutto le basi per una seria e ben strutturata riflessione sul come nasca la lingua e quanto potere si celi in ogni parola sia essa vergata o sussurrata. Le parti dedicate alla traduzione mi hanno fatto vibrare l’anima e il mio piccolo cuore da linguista si è commosso più di una volta nel vedere comparire, come lo spettro dell’arcobaleno, sulla carta le mille e più sfumature di uno scritto o di una singola parola capace, se utilizzata, di cambiare un testo rendendolo ora più profondo, ora provocante e duro o al contrario discreto ed elegante.
L'uomo che scrisse la Bibbia
Questo romanzo narra la storia di William Tyndale il Traduttore, l’uomo che scrisse il libro piú letto nella storia dell’Occidente: la Bibbia in lingua inglese.
«Una vicenda straordinaria che Videtta racconta in forma di romanzo». - il Venerdí di Repubblica
«Una fine scrittura teratologica, di certa bellezza stilistica, quella di Videtta». - L’Arena
«William il Traduttore sembra possedere una chiarezza di visione e una capacità di lettura dei fatti come pochi altri, insieme a sentimenti di condivisione del comune destino umano». - Libertà
È una storia popolata da sicari, vescovi oltranzisti, avidi mercanti, subdoli traditori, alchimisti e re, e ambientata in una delle epoche piú turbolente, complesse e avvincenti che il Vecchio Mondo abbia conosciuto: la prima metà del Cinquecento. Narra di un genio che osò scrivere la Bibbia come se fosse la prima volta, nella lingua del popolo e non dei potenti, e che, cosí facendo, inventò l’inglese moderno, la lingua di Shakespeare. Dalla sua penna sono scaturiti neologismi ancora attuali e frasi piene di ritmo che Tyndale afferrava «a orecchio» dalla gente comune, dal modo di esprimersi di quei commercianti, tessitori, marinai, tosa - tori e venditori di stoffe che aveva conosciuto da ragazzo, nel Gloucestershire, terra di confine affacciata sul mare. È, infine, il racconto di un viaggio, avventuroso e insidioso come quello dei primi esploratori, che porta da una lingua misteriosa, l’ebraico del Vecchio Testamento, a una lingua non ancora nata. Un viaggio in cui, per un libero pensatore alle prese con i demoni della propria creatività, per un rivoluzionario braccato da potenti nemici, il prezzo da pagare è sempre molto alto.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2023
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Formato:Tascabile
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Jo_arcadialoscaffalesullalaguna 11 gennaio 2022Non è un romanzo per tutti, ma è un romanzo che tutti i lettori dovrebbero leggere.
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