L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
Promo attive (0)
Dalla fine degli anni Venti alla caduta di Mussolini, Giuseppina Torregrossa dà vita con il suo stile inconfondibile, sapido, sensuale e arguto, alla saga di tutto un paese attraverso le sue ferite, i segreti, le amicizie, i conflitti e gli amori.
«Romanzo delle disillusioni e del corpo a corpo con la vita, Al contrario paga il prezzo degli eccessi dei suoi protagonisti ma ha scorrevolezza, respiro lungo e piglio realista, forte di una carnalità da dipinto di Guttuso, come una sorta di “Vucciria” dotata di parola: un affresco a tinte forti, in bilico fra tragedia, commedia e opera dei pupi, nipote legittimo dei feuilleton di Luigi Natoli. La lingua è spiccia, quotidiana, generosamente farcita di un dialetto che sostiene le impennate di questi paladini senza spade: il marchio di una radicatissima sicilitudine.» - Mario Di Caro, Robinson
Era il mese di agosto del 1927 quando il dottor Giustino Salonia arrivò alla stazione di Malavacata, e subito capì di essere stato fregato.
In una Sicilia sperduta, lontana dal mare ma ugualmente florida di grano, ulivi e vigne, arriva nel 1927 il dottore Giustino Salonia, medico condotto. Ha un animo irrequieto, contraddittorio, che lo spinge ad agire d'impulso e fare esattamente l'opposto di ciò che sarebbe ragionevole o anche solo conveniente. Proprio come lasciare Palermo per accettare l'incarico a Malavacata, «un ammasso di casupole, sporcizia e miseria», dove la gente muore costantemente di polmoniti e malaria – la bonifica fascista lì non suona la sua grancassa. Mentre Gilda, la moglie, è rimasta a Palermo con la figlia neonata e si gode un insperato intervallo di libertà e indipendenza, presto lo studio medico diventa il cuore attorno a cui si muove l'intera comunità: una ragazza che rischia di morire per un aborto illegale, della quale Giustino finisce per innamorarsi; il saggio Mimì, che si oppone con fierezza alle nuove coltivazioni promosse dall'Istituto del grano; il federale, ricco proprietario terriero che si approfitta dei finanziamenti pubblici; Ignazio, il sensale velenoso; Primarosa, una ragazzina generosa... Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il tempo governato dagli uomini – costretti a partire per il fronte – cede il passo al tempo delle donne che, prive di mariti e padri prepotenti, vivono nonostante il conflitto un periodo di fioritura. Le mani si graffiano e le schiene dolgono, ma i campi danno i loro frutti e le bestie vengono munte, portate al pascolo, castrate. E soprattutto senza i maschi il controllo sociale si attenua, e al pettegolezzo si sostituisce la confidenza, si stringono nuove alleanze.
Il romanzo si apre con l’arrivo al paesino di Malavacata, nell’entroterra siciliano, del dottor Giustino Salonia. Arriva da Palermo e accetta l’incarico seppur con qualche remora, diventando comunque nel giro di breve tempo un punto di riferimento per tutti. Siamo alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, che scoppia ancor prima del previsto e che chiama al fronte tutti gli uomini del paese. È proprio a questo punto che il libro esplode, più fragoroso di una bomba.Il protagonista parte per la guerra come volontario ma chi rimane, cioè le straordinarie donne di Giuseppina Torregrossa, diventano l’anima del racconto.La scrittrice è capace di creare un universo femminile davvero unico, che ci accompagnerà fino alla fine del libro, quando finirà la guerra. Chissà se anche voi vi ritroverete a pregare affinché possano tutte sopravvivere. È una storia di grande sofferenza e privazione, ma è soprattutto un racconto di alleanze e di futuri. Io vi aspetto in Feltrinelli e nel frattempo vi auguro buona lettura!
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una ricca galleria di personaggi e di storie ritrae un mondo ed un tempo lontani, in cui la passione nasceva da uno sguardo, un profumo, un istante condiviso. E quella passione era rude, scarna, terrena, senza fronzoli. Primitiva e sensuale. Quasi sempre proibita. Quasi sempre segreta. Il libro non parla d'amore ma di gente. Di uomini da un lato e di donne dall'altro, che si affrontano con diffidenza, sospetto e goffaggine, come animali di razze diverse piazzati dal bisogno nella stessa gabbia. Che non sanno stare insieme, che non si capiscono ma condividono le stesse calamità e a volte si azzuffano, a volte, invece, si attraggono, si alleano, si cercano. Raramente si amano. Nella miseria non è l'amore a scegliere, ma la necessità. La sopravvivenza. E in questa povertà, l'amore, così come il dolore, lo si ingoia e lo si tiene nascosto dentro di sé. Come nelle storie dei vari personaggi la mera esistenza si scontra con la complessità dell'animo umano, così l'impossibilità di apprezzare e affezionarsi ad alcun personaggio, men che meno al protagonista, si contrappone all'identificazione con i loro sentimenti, la loro incoerenza, la loro passionalità. Non esistono eroi, nessuno si salva davvero, nessuno è "positivo" fino in fondo, ma ciò che ci fa immergere nelle loro vite e, quindi, nella lettura, è la loro rude umanità. Se dal punto di vista della piacevolezza e del coinvolgimento, questo libro mi ha soddisfatto, per altri versi penso che gli manchi qualcosa. L'approfondimento sulla personalità da "Bastian contrario" del protagonista (che dà anche il titolo al romanzo) sembra superfluo e irrilevante nell'ottica del "big picture", quello della guerra con il suo prima ed il suo dopo e delle donne che all'improvviso si ritrovano a mandare avanti il paese da sole... e quindi? Quindi niente. La conclusione del libro sembra sbrigativa, precipitosa. Lascia insoddisfatti... O, forse, desiderosi di un "sequel"!
Ho trovato interessante la seconda parte del racconto. Lì dove protagoniste sono le donne..
Ho letto il libro indotto dal consiglio di Giuseppe Lupo, critico che stimo, ma purtroppo il libro mi ha deluso. Salvo solo la scrittura, scrorrevole e precisa. Ma la storia è noiosa e i personaggi non mi sembrano ben caratterizzati, alcuni loro comportamenti mi sembrano abbastanza incoerenti. Non capisco poi bene il significato all'interno della narrazione della malformazione (situs viscerum inversus) del protagonista. Cara Giuseppina, mi spiace che a scrivere questo sia un suo concittadino, ma forse avrò più fortuna con un altro suo libro.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore