Silvio D'arzo è senza dubbio un autore poco conosciuto e mi sono avvicinata a lui perché amo particolarmente gli scrittori di cui si parla poco, dato che so con certezza che nelle loro pagine sono racchiuse gemme di rara bellezza. Casa d'altri è un racconto davvero singolare, non ci sono colpi di scena, tutto si svolge in un tranquillo paesino di montagna. I protagonisti sono un prete e una strana vecchia, una vecchia che ogni giorno trascorre molte ore a lavare panni e budella giù al fiume. Una vecchia che metterà in crisi il parroco quando gli rivolgerà domande sulla vita e sulla morte e non ottenendo risposta si chiuderà ancor più in sé stessa. Montale definiva Casa d'altri un racconto perfetto e in effetti lo è, perché in poche pagine tocca nel profondo il senso dell'esistenza.
Casa d'altri e altri racconti
In gioventù, lo chiamavano Doctor Ironicus per la sua intelligenza sottile; ormai sessantenne, il protagonista di "Casa d'altri" non è che un "prete da sagre", confinato in un paesino della provincia emiliana dove non succede mai niente e dove "appaiono strane anche le cose più ovvie". Zelinda, però, una vecchia che passa le sue giornate a lavare i panni al fiume, senza avere alcun contatto con la gente, così ovvia non è; e non è ovvio neppure il tentativo di comunicazione che cerca d'instaurare con il prete, interrogandolo vagamente sulla legittimità di derogare a una "regola" della Chiesa cattolica. Quale sia questa regola, lo si scoprirà soltanto alla fine: quando il Doctor Ironicus, "così goffamente da provare vergogna di tutte le parole del mondo", non saprà dare alla vecchia che una risposta convenzionale e inadeguata. Intanto il lettore si trova coinvolto in una vicenda dal ritmo sempre più serrato, in un intreccio di tensioni e conflitti, in una lingua densa insieme di concretezza e di lirismo. Lo stesso clima di attesa incalzante si ritrova negli altri racconti: da "Elegia alla signora Nodier", dove la protagonista, morto il marito, si chiude in una quieta infelicità, ai "Due vecchi" la cui serenità coniugale è turbata dal ricatto di uno studente.
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Anno edizione:2007
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Selva82 24 maggio 2024Una sconfinata solitudine
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La raccolta "Casa d'altri ed altri racconti" offre al lettore la possibilità di conoscere direttamente ed approfonditamente l'opera di Silvio D'Arzo, dal momento che in ogni racconto emerge con forza qualcosa che va oltre le parole scritte, come se l'autore vi avesse messo una parte di sé. Il racconto principale, "Casa d'altri", venne ritenuto da Montale un racconto perfetto, ma è probabilmente anche il più complesso, non solo per la lunghezza, quanto anche per il linguaggio e la narrazione. Solo da una seconda lettura sono infatti riuscito ad entrare meglio nel personaggio del prete, protagonista della vicenda, e a capire meglio la sua ironia, la sua insofferenza, la sua curiosità, e quindi a riuscire a partecipare meglio alla sua storia. Gli altri racconti, essendo forse più brevi, sono di compresione più semplice, anche se alleggia sempre un alone di metafora che punta ad affrontare i lati più profondi dell'animo umano in occasioni specifiche. Lettura consigliata per poter conoscere un po' meglio la nostra letteratura anche attraverso opere che non vengono imposte a scuola.
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