L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
«L’angoscia, l’alienazione dei personaggi ci arrivano oggi ancora più autentiche, e riscoprendo un classico come Cecità non possiamo non creare parallelismi con il periodo che stiamo vivendo.» – Viola Patalano per Maremosso
«Non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo. Ciechi che, pur vedendo, non vedono.»
In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
Ho letto "Cecità" e ne sono rimasta sconvolta, nel bene e nel male. La scrittura senza punteggiature, con paragrafi lunghi e pieni di virgole per i dialoghi indiretti, non mi è piaciuta sin dall'inizio. Ho avuto bisogno di leggere intere pagine per riuscire ad abituarmici, e a fatica perchè non rende la lettura fluida. Che sia stato fatto apposta, però, non è da escludere, magari per aggiungere un ulteriore disagio da sommare a tutti quelli che sono già presenti nella trama. Questo libro non va letto con leggerezza, perchè la trama non mira semplicemente a distorcere la realtà e a trasformarla in un mondo di fantascienza. Il libro punta a farti immaginare un'ipotetica situazione in cui tutti sono ciechi, e tu sei l'unica persona a vedere la disfatta dell'umanità. È stata una lettura molto dolorosa, ma che allo stesso tempo sono stata contenta di aver fatto. Ho sofferto leggendo, in alcuni momenti ho creduto di non voler continuare; ho provato sollievo verso la fine, quando finalmente la storia prende dei risvolti più teneri, nonostante la continua sensazione di angoscia per il contorno che non cambia mai. Lo consiglio se volete una lettura che vi faccia riflettere. Pensavo sarebbe stata molto meno angosciosa, di sicuro è un libro che non si dimentica.
È un libro che deve essere letto almeno una volta nella vita,fa capire che l'uomo è brutale sia quando ha tutto e sta bene sia quando viene colpito insieme al resto della comunità da un'epidemia, non ci sono vincitori ma viene sconfitta tutta l'umanità.
L’ho semplicemente adorato! Si legge tutto d’un fiato
Recensioni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore