Gran bel libro, è la storia di un gruppo dì disperati alla fine della seconda guerra mondiale che cercano di mettersi in salvo e aiutarsi a vicenda contro il nemico tedesco ma anche russo.. la scrittrice è stata una gradevole sorpresa, mi è piaciuto il suo modo di raccontare i personaggi in brevi e concisi brani di lettura in modo di non perdere mai il filo del libro stesso.
Ci proteggerà la neve
Vincitore della Carnegie Medal 2017
Mi hanno costretta a fuggire. Ma non hanno mai smesso di lottare. Perché niente può spegnere la speranza.
«Ancora una volta Ruta Sepetys dà voce a intere popolazioni perse tra le pieghe della storia» – The New York Times
«Un romanzo dalla potenza straordinaria» – The Washington Post
«Superlativo e magistralmente scritto» – Wall Street Journal
Joana ha vent'anni ed è fuggita dal suo paese, la Lituania. È fuggita da una colpa a cui non riesce a dare voce. Ma ora davanti a sé ha una distesa di neve e un nuovo nemico: è il 1945, e il Terzo Reich è invaso dai russi. Lei non può che scappare verso l'unica salvezza possibile: una nave pronta a salpare nel mar Baltico. Ma il porto è lontano, chilometri e chilometri fatti di sete e fame. Accanto a lei ci sono altre anime in fuga: Emilia, una ragazza polacca che a soli quindici anni aspetta un bambino, e Florian, un giovane prussiano che porta con sé un segreto inconfessabile. I due hanno bisogno di Joana. Perché lei non ha mai perso la speranza. Perché la guerra può radere al suolo intere città, ma non può annientare il coraggio e la voglia di vivere. Quando la nave finalmente è all'orizzonte, la paura vorrebbe riposare in un porto sicuro. Ma Joana sa che non si finisce mai di combattere per la propria vita. E finché guardando in alto vedrà un cielo infinito pieno di neve, saprà che quel candore le darà la forza per non arrendersi. Dopo lo straordinario successo di Avevano spento anche la luna, Ruta Sepetys torna a raccontarci un episodio realmente accaduto che dà voce a una pagina dimenticata della storia: lituani, polacchi, prussiani, per la prima volta insieme in fuga verso la salvezza. Passati e persecuzioni diversi uniti dal sogno della libertà. Un libro sul coraggio, sui segreti che danno la forza per lottare, sulla speranza che è in grado di scalfire anche il muro più alto fatto di odio e paura.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Mario 15 giugno 2024
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SERGIO MARTINEZ 25 novembre 2017
Conoscevo già l'autrice Ruta Sepetys, grazie al suo romanzo "Avevano spento anche la luna", per cui ho iniziato la lettura di questo libro con grandi aspettative. Che non sono state deluse, affatto! Il libro tratta con grande rispetto e delicatezza il dramma umano dei profughi di guerra. Nel caso specifico dei tedeschi, lituani, polacchi, ... che verso la fine della seconda guerra mondiale fuggirono di fronte all'avanzata dell'armata rossa. Ma è ovvio che quei drammi sono universali, rappresentativi di quelli di tutti i civili travolti da una guerra. Il romanzo culmina con l'affondamento della nave Wilhelm Gustloff che, seppure per lo più ignorato, è il disastro navale col più alto numero di vittime mai avvenuto, superiore persino a quello dei più famosi Titanic e Lusitania. E poiché Hollywood e la cinematografia tedesca non dedicheranno mai un film a questa nave "nazista", gremita all'inverosimile di povera gente, bisogna dar merito all'autrice di aver voluto, e saputo, trattare questa vicenda storica che può aiutarci a intuire cosa voglia dire essere un profugo di guerra. E poiché purtroppo anche oggi le guerre non mancano, non mancano i profughi, a centinaia di migliaia anche alle porte di casa nostra, consiglio la lettura di questo libro a tutti, a partire dai 15 anni (l'età di Emilia, uno dei tre protagonisti centrali). Credo che se un nostro ragazzo, e ancor più una ragazza, quindicenne leggesse questo romanzo, non potrebbe non restarne impressionato e probabilmente comincerebbe a capire la grande fortuna che ha a vivere in un Paese in pace e quali sono le vere "avversità", cosa vuol dire veramente lottare per vivere. Il libro merita, secondo me, solo una piccolissima critica. Il titolo dell'edizione italiana, "Ci proteggerà la neve", non ha senso, sarebbe stato molto meglio mantenere il titolo originale, "Sale per il mare".
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Per chi ha letto "Avevano spento anche la luna", Ruta Sepetys non è un nome sconosciuto. La sua bravura come narratrice è sicuramente indubbia. In questo nuovo romanzo, sempre sulle tracce del passato, ci narra una nuova storia della Seconda Guerra Mondiale. Ci racconta le vite di numerosi profughi lituani, tedeschi, polacchi, che dalla Prussia fuggono all'avanzare dell'Armata Rossa. Unica loro via di salvezza è raggiungere un porto del baltico dove li attende una nave. Una cosa che adoro dei libri della Septys è proprio il fatto che l'autrice racconti dei lati della guerra di cui non si parla molto.Commovente, ben scritto, realistico, insomma un romanzo che ha l'ossatura di un saggio storico e nello stesso tempo ci parla di persone con i loro sogni, le loro paure, i loro eroismi, le loro viltà. Il Baltico fu per quei profughi quello che è il Medieterraneo per i profughi odierni. Troppe similitudini. Per riflettere.
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