Attore statunitense. Figlio di immigrati, si stabilisce in California per studiare recitazione. Famoso per la vita spartana che conduce, alla fine degli anni '30 viene messo sotto contratto da H. Roach, che lo dirige in Sul sentiero dei mostri (1940), film nel quale M., elegante uomo delle caverne, mette in mostra il fisico muscoloso e possente. Passato alla 20th Century Fox, è accanto a B. Grable in Maia, la sirena delle Hawaii (1942) di W. Lang e a R. Hayworth in Follie di New York (1942) di I. Cummings, facendole innamorare entrambe. Durante la seconda guerra mondiale presta servizio come ufficiale della guardia costiera e al ritorno dimostra di essere anche un valido attore, interpretando Doc Holliday in Sfida infernale (1946) di J. Ford, il gangster Nick Bianco in Il bacio della morte (1947) di H. Hathaway e il tenente Vittorio Candella in L'urlo della città (1948) di R. Siodmak. Sansone e Dalila (1949) di C.B. DeMille inaugura il periodo «biblico» di M., che comprende La tunica (1953) di H. Koster, I gladiatori (1954) di D. Daves e Sinuhe l'egiziano (1954) di M. Curtiz. Non prende mai troppo sul serio il suo talento e reagisce ironicamente a chi lo accusa «di usare tutti i muscoli tranne quelli facciali», impersonando una vanagloriosa ex star di Hollywood in Caccia alla volpe (1966) di V. De Sica. A partire dagli anni '70 dirada le sue apparizioni sul grande schermo per assecondare la sua vera passione: il golf.